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Strategia: competenza reale o teoria venduta da chi non ha mai rischiato nulla?

Oggi la parola “strategia” è ovunque. Ci sono corsi di strategia, master in strategia, persino consulenti che insegnano la “mentalità strategica”.

Ma la domanda è: chi sono davvero questi docenti di strategia? E soprattutto, hanno mai applicato con successo ciò che insegnano? Ne dubito fortemente, almeno per la maggioranza di loro.

La strategia è il piano d’azione che permette di raggiungere un obiettivo ottimizzando le risorse disponibili e prevedendo le mosse future. In pratica, significa prendere decisioni con un metodo, invece di agire d’istinto o inseguire soluzioni a breve termine.

La strategia non è solo un concetto da manuale universitario. È uno strumento concreto usato in ogni ambito:

  • In guerra, generali come Sun Tzu e Napoleone hanno vinto grazie alla strategia, non alla forza bruta.
  • Nel business, aziende come Apple e Amazon dominano il mercato perché hanno visione e metodo.
  • Nella vita personale, chi pianifica con intelligenza (investimenti, carriera, decisioni importanti) ha più probabilità di successo.

La strategia spiegata da chi non ha mai combattuto

La storia ci insegna che la strategia è nata sul campo di battaglia e negli affari, non nelle aule universitarie. Generali come Sun Tzu e Napoleone hanno vinto guerre perché sapevano applicare la strategia, non solo parlarne. Lo stesso vale per imprenditori come Steve Jobs o Elon Musk, che hanno cambiato il mondo prendendo decisioni reali, rischiose e spesso impopolari.

Eppure, oggi troviamo frotte di docenti che insegnano strategia senza mai aver gestito un’azienda, guidato un team o preso un rischio economico significativo. Si limitano a teorizzare, commentare i successi altrui e citare case history senza mai aver costruito nulla di proprio. Il loro concetto massimo di rischio è creare una SRL versando 2500 € (ecco cosa rischiano) e guardarsi bene dal fare investimenti immobiliari, o in attrezzature, perché se le cose dovessero andare male…

Sono quelli che hanno un’idea meravigliosa e che se tu li finanzi, li organizzi, li presenti e, soprattutto, gli trovi i clienti, avrà un grande successo, raggiunto il quale, ti diranno che possono tranquillamente fare da soli, senza di te.

Questi sono gli esperti di strategia? La strategia del fallimento, del pararsi il culo, cose accademiche all’italiana.

 

Il problema dei “teorici della strategia”

Ecco perché molti corsi accademici di strategia sono poco utili:

  • Sono scollegati dalla realtà – Parlano di modelli perfetti su carta, ma ignorano il caos e l’incertezza del mondo reale.
  • Non insegnano a rischiare – La strategia vera richiede scelte difficili e assunzione di responsabilità, ma pochi docenti lo sanno per esperienza diretta.
  • Non hanno skin in the game – Spiegano come vincere senza mai aver giocato. Se sbagliano, nessuna conseguenza. Se un imprenditore sbaglia, paga di tasca sua.

E poi, volendo sottolineare un altro punto, basta comprare una decina di libri e leggerli e, magari, chiedere chiarimenti all’intelligenza artificiale.

E’ facile aprire una pagina web, e scrivere proclami che spiegano come un corso o una consulenza possa garantire:

1. Analisi del Contesto di Mercato

  • Dinamiche e Trend Settoriali: Studia le evoluzioni del mercato per individuare nuove prospettive di sviluppo e potenziali ostacoli.
  • Suddivisione della Domanda: Classifica i clienti in gruppi distinti per comprendere meglio le loro esigenze e preferenze.

2. Identificazione di Punti di Forza e Criticità

  • Autovalutazione Aziendale: Analizza gli elementi distintivi dell’organizzazione e le eventuali fragilità che potrebbero limitarne la crescita.
  • Scenario Esterno: Esamina le variabili esterne che possono favorire o ostacolare lo sviluppo aziendale, come innovazioni, normative o nuovi player di mercato.

3. Analisi Competitiva e Confronto Settoriale

  • Studio della Concorrenza: Approfondisci le strategie e le offerte degli operatori di riferimento per individuare margini di miglioramento.
  • Misurazione delle Performance: Confronta i risultati aziendali con quelli di realtà simili per individuare best practice e possibili ottimizzazioni.

4. Individuazione del Fattore Differenziante

  • Valutazione delle Risorse Chiave: Esamina le competenze interne, le tecnologie e le infrastrutture disponibili per determinare i punti di forza.
  • Strategie di Posizionamento: Identifica le caratteristiche distintive che permettono all’azienda di emergere rispetto alla concorrenza.

5. Pianificazione della Gestione del Rischio

  • Mappatura dei Fattori di Rischio: Individua le possibili criticità e sviluppa strategie per ridurre il loro impatto.
  • Preparazione a Eventualità Critiche: Elabora piani di emergenza per garantire la continuità operativa in situazioni impreviste.

6. Strumenti di Analisi e Modelli di Pianificazione

  • Metodologie di Studio: Utilizza strumenti di valutazione strategica, come l’analisi delle influenze esterne (PESTEL) o il modello delle forze competitive.
  • Elaborazione di un Piano d’Azione: Implementa schemi di pianificazione per orientare le decisioni aziendali e favorire la crescita.

7. Centralità del Fattore Umano

  • Gestione delle Competenze: Investi nello sviluppo delle capacità interne per potenziare il capitale intellettuale dell’organizzazione.
  • Valori e Ambiente di Lavoro: Costruisci una cultura aziendale orientata alla valorizzazione delle persone e alla loro crescita professionale.

A parte che siamo a livello del “Fattura di più e spendi di meno”, ma ovviamente il tutto ti viene spiegato (online o in azienda), fornendoti montagne di spiegazioni e riferimenti bibliografici, ma nella sostanza?

Ma avete idea di quali competenze ed esperienze sarebbero necessarie per applicare ciò che ho scritto sopra? Voi pensate che una micro struttura con un docente/consulente vada oltre divulgare ciò che ha letto nei libri? E poi non sono nemmeno in grado di controllare se i clienti hanno pagato o meno le fatture? E poi vivono di sensazioni, di informazioni prese qua e là, vagando da un convegno e l’altro per portare a casa una decina di consulenze l’anno e sopravvivere pagando il 60% di tasse?

Comprate dei buoni libri e con pochi euro avrete le stesse competenze. Poi provate a sporcarvi le mani mettendo in pratica, passo dopo passo, quello che avete letto, tanto chi vi insegna non sarà mai al vostro fianco a rischiare, non garantirà mai dei risultati, perché la loro strategia è stare alla larga dai rischi. Se dovessero assumersi la responsabilità di portare risultati e poi fallissero, la loro immagine sarebbe compromessa e questo per loro è strategicamente inaccettabile.

Vincere facile, a vostre spese, magari con i vostri clienti.

Da chi dovremmo davvero imparare la strategia?

Se vuoi sviluppare una mentalità strategica vera, meglio ascoltare chi ha ottenuto risultati concreti:

  • Imprenditori e manager che hanno costruito aziende e affrontato crisi.
  • Leader militari che sanno cosa significa prendere decisioni sotto pressione.
  • Investitori di successo che hanno imparato a bilanciare rischio e opportunità.

Non ne conosci?

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Conclusione

La strategia è essenziale, ma deve essere insegnata da chi ha davvero messo in gioco la propria pelle.

Se un docente non ha mai dovuto affrontare il vero rischio di un fallimento, con quale credibilità può spiegarti come prendere decisioni cruciali?

Vieni nel mondo di MasterBANK AI e diventa un Finanzialista: scoprirai chi sono i veri docenti di strategia ed imparerai ad essere come loro.

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