Nel contesto attuale, dove l’accesso al credito bancario è diventato sempre più selettivo, i Commercialisti rivestono un ruolo cruciale nel supportare le imprese nella pianificazione finanziaria e nella preparazione alla richiesta di un finanziamento. Una delle variabili più osservate dagli istituti di credito, e spesso sottovalutata dagli imprenditori, è il rapporto debito/equity, noto anche come leva finanziaria. Comprendere a fondo perché le banche pongono così tanta attenzione su questo indicatore e perché l’accesso al credito è diventato più complesso è fondamentale per orientare correttamente le imprese.
Il rapporto debito/equity (D/E) è un indicatore che misura il grado di indebitamento di un’impresa rispetto al capitale proprio. Si calcola come:
Debito / Patrimonio Netto
Questo indicatore consente alla banca di valutare quanto rischio si sta assumendo l’imprenditore e quanto capitale proprio è stato investito per finanziare l’attività. In parole semplici: più un’azienda è capitalizzata con mezzi propri, meno rischiosa risulta agli occhi della banca.
✅ Esempio: due aziende con lo stesso fatturato e lo stesso utile, ma una ha un D/E pari a 0,8 e l’altra pari a 4. La prima è vista dalla banca come molto più affidabile, anche a parità di performance economica.
Negli ultimi anni, l’accesso al credito bancario è diventato più difficile per molte imprese, anche per quelle sane. Questo fenomeno non è casuale, ma deriva da una serie di fattori strutturali, regolamentari e di mercato che i Commercialisti devono conoscere per offrire un supporto strategico ai propri clienti.
Con l’introduzione di Basilea 3 e ora Basilea 4, le banche sono obbligate a tenere sotto controllo il rischio di credito in modo sempre più rigoroso. Devono quindi:
Conseguenza: meno credito disponibile per imprese con bassa patrimonializzazione, bilanci poco trasparenti o flussi di cassa discontinui.
Le banche stanno sempre più affidandosi a modelli di scoring automatizzati, che premiano chi presenta bilanci solidi, indicatori patrimoniali equilibrati e buone performance nei sistemi di Centrale Rischi. Questo significa che:
Negli ultimi due anni, a causa dell’inflazione, le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse. Questo ha avuto due effetti:
A differenza di alcuni anni fa, il settore bancario ha subito una forte concentrazione. Ci sono meno banche, con politiche creditizie più omogenee e meno disposte a prendersi rischi. Le filiali sono diminuite, i processi sono più standardizzati, e l’analisi del credito è più centralizzata.
💡 Tradotto: non è più facile ottenere credito solo perché si conosce il direttore di filiale. I numeri parlano prima della relazione.
In questo scenario, il Commercialista assume un ruolo strategico come alleato dell’imprenditore per costruire le condizioni di accesso al credito. Ecco alcuni aspetti fondamentali su cui può incidere:
Il rapporto Debito/Equity è una delle chiavi di lettura fondamentali che le banche utilizzano per valutare l’affidabilità di un’impresa. In un contesto di crescente selettività nell’erogazione del credito, con regole sempre più rigide e margini sempre più sottili, le aziende che non curano la propria struttura patrimoniale e non comunicano in modo chiaro con il sistema bancario rischiano di essere tagliate fuori dal finanziamento.
Per questo motivo, il Commercialista deve essere oggi più che mai consulente strategico e interlocutore qualificato tra impresa e banca. Non è più sufficiente presentare i numeri: bisogna costruirli con logica finanziaria e coerenza.