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Perché il Finanzialista non “ruba” clienti al Commercialista

Tanto per chiarire, non sono mai stato un Commercialista. Non mi è mai interessata la parte fiscale della professione e, da giovane, nei primi studi nei quali capitai che ero ancora studente, non si faceva altro che quello: dichiarazioni, contabilità, bilanci.

La sintesi era: il Commercialista è il consulente fiscale, che si chiama a fine anno, per pagare meno tasse possibili. Giusto o sbagliato che fosse, che voi siate o meno d’accordo con questa opinione, è del tutto irrilevante. Quello era ciò che pensava il mercato, e oggi tale opinione è – se possibile ancor di più – rafforzata nella maggioranza dei clienti.

Il mercato ha sempre ragione. A me tale prospettiva non interessava, e ho scelto immediatamente una diversa carriera.

Non è della mia vita professionale, però, che voglio parlare, ma chiarire immediatamente il rischio di un equivoco, perché nella mente piccola di qualcuno potrebbe farsi strada un dubbio: che io voglia fregagli i clienti. Allora, per quanto la cosa mi faccia sorridere, mi trovo costretto a chiarire.

Sono ormai oltre un quarto di secolo che svolgo la mia professione, e nella mia vita professionale ho incontrato centinaia di commercialisti (stima per difetto). Con molti di loro ho sviluppato attività professionali e vi sfido a trovarne uno, uno solo in Italia, che possa lontanamente affermare che io gli abbia fregato un cliente. Semmai, potrà affermare che gli abbia “portato” un cliente, ma non il viceversa.

La ragione è semplicissima: non ho competenze per svolgere l’attività degli adempimenti obbligatori, non mi piace svolgerla, non sono attrezzato per farlo e, soprattutto, non mi interessa economicamente. Da ultimo, ma non per importanza, ho un forte auto controllo morale, che mi guida, da sempre. Quindi, se la vostra paura nell’entrare nella rete dei Finanzialisti © è quella di perdere i vostri preziosi clienti, potete dormire sonni tranquilli. Se pensassi di vivere su quello, avrei cambiato mestiere da tempo.

Al contrario, il progetto è esattamente l’opposto: portarvi a far consulenza sui nostri clienti.

Solo che, mentre in passato quella consulenza era occasionale e di sola natura fiscale, oggi il progetto è strutturato in senso diametralmente opposto: io ho una rete di relazioni nazionali, con casi di progetti su tutta l’Italia.

Specializzato in operazioni finanziarie complesse

Questa mattina, ero al telefono con un collega di Roma, specializzato in operazioni finanziarie complesse, che oggi pomeriggio deve recarsi in Veneto per una operazione derivante dalla nostra rete professionale, del valore di diverse decine di milioni di euro. Quindi, se non credete alla mia onestà – non conoscendomi – credete almeno a quello che Adam Smith diceva essere il primo motore dell’economia: l’interesse.

Sono più interessato a veder chiudere una operazione di consulenza altamente specialistica su un caso di decine di milioni di euro, piuttosto che interessarmi di fregare alla mia stessa rete una contabilità da diecimila. Credetemi, è un mercato più redditizio.

Quanto al rapporto coi commercialisti, è tutta la vita che lavoro con loro. Con alcuni, ho anche condiviso società e studi professionali, in passato. In molti casi, venivo da loro chiamato cu loro clienti come specialista della mia materia, la pianificazione finanziaria e i finanziamenti d’azienda, nonché la pianificazione strategica.

La grande differenza tra il mio lavoro e quello dei commercialisti era nella durata e nella continuità. Il mio era un intervento spot, che poteva durare giorni, settimane o mesi, in funzione della complessità del caso. Risolto il quale, felice il Commercialista, felice io, felice il cliente. Tutti vivevano felici e contenti, e io me ne andavo a fare altro.

Questo era il mio modello fino ad alcuni anni or sono, e la mia storia lo può raccontare. Con il progetto MasterBANK© questo modello si rivoluziona. Perché?

Per la semplice ragione che sono passato dalla logica del professionista a quella dell’imprenditore.

Non ho più tempo per fare consulenza

Io attualmente sto seguendo in prima persona – con l’assistenza di miei cadetti finanzialisti e finanzialisti – quattro, cinque, massimo sei aziende al mese, perché non posso fisicamente allocare più di altrettanti giorni di consulenza mensile. Lo scopo, a tutti ben noto e dichiarato pubblicamente, è quella di trasferire loro le mie competenze, al fine di sostituirmi anche nei casi più delicati. Per me, ritagliare oggi più di un giorno la settimana per fare consulenza in azienda è ormai quasi impossibile. Ho diversi incarichi di docenza universitaria in corsi di laurea, ho diversi corsi privati con la mia società Win The Bank, devo partecipare a convegni, andare come conferenziere in varie città, scrivere libri, andare in televisione, curare rubriche radiofoniche giornaliere, seguire sei blog e pagine professionali, curare rubriche su due prestigiosi mensili economici (Economy e Banca Finanza), svolgere attività nel comitato scientifico di una prestigiosa Fondazione romana (Fondazione Sciacca, Roma), insegnare in corsi di alta formazione e Master universitari (MUST, presso l’Università degli Studi di Pavia), fare partire in qualità di responsabile un PH.D e un MBA presso una prestigiosa università internazionale (Università Internazionale per la PACE, Roma), partecipare alle riunioni di vari comitati scientifici, non ultimo quello della associazione neocostituita AFIM (Associazione per i Finanziamenti d’Impresa), e decine di altri incarichi.

Secondo voi, postulato che io sia un malandrino, ho il tempo di preoccuparmi di rubarvi il cliente per farci le dichiarazioni obbligatorie?

La verità è che non ho il tempo nemmeno per far le mie cose; passerò l’estate a preparare un nuovo corso di Strategia (Business & Corporate Strategy) per i miei finanzialisti, che partirà per i miei migliori allievi in autunno, con casi pratici in azienda. Altro che contabilità, adempimenti & dichiarazioni!

Quindi, è tutto molto semplice, per chi vuol capire, e ve lo sto scrivendo con una chiarezza disarmante.

Sto rinunciando a prendere allievi dal corso MasterBANK© che non hanno capito il mio scopo, e non sono interessati a fare squadra. Al contrario, sono alla ricerca di commercialisti che abbiano voglia di lavorare su clienti della nostra rete professionale, ma non sulla parte fiscale, bensì su quella finanziaria, prima, e poi strategica. Per farlo, è necessario aver seguito il corso MasterBANK©, e non è nemmeno sufficiente: occorre superare un esame finale, come hanno fatto tutti i miei Finanzialisti©.

La ragione è che se si vuole operare sui propri clienti, nulla quaestio. Se invece si vuole lavorare sui nostri, in una rete nazionale, allora bisogna dimostrare ai propri colleghi di aver acquisito le stesse competenze.

Non mi interessano le vostre proposte di collaborazione

Smettetela di scrivermi dicendo che siete una società di consulenza o uno studio e visto che “facciamo le stesse cose, perché non collaboriamo”?

La risposta è sempre, invariabilmente, no. Io collaboro solo con i miei “Finanzialisti”, per una semplice regola: chi mette il cliente, voi o io? Se arriva dalla nostra rete commerciale, servono competenze certificate da noi.

Per questo, esiste un esame finale facoltativo, per chi desideri completare il percorso. Per tutti gli altri, ci sono invece moduli più brevi e percorsi ridotti, per operare sui propri clienti. In un caso, o nell’altro, io non frego clienti a nessuno. Nella peggiore delle ipotesi, vi aiuto, fornendovi modelli pratici operativi, a tenere i vostri, in un mercato che diventa sempre più competitivo. Nella migliore, vi chiamerò a lavorare sui nostri, in un mercato nazionale che io, per ragioni di tempo e risorse, non posso certamente coprire da solo.

Il nostro progetto è ormai nazionale, e la rete degli esperti da me formata opera su tutta l’Italia.

Non per rubarsi i clienti a vicenda; per lavorare in logica di squadra e trovarne di nuovi.

Ora penso vi siano più chiari gli obiettivi di quello che non è un semplice “corso di formazione”, ma un inizio di un percorso molto più articolato, finalizzato non a fare cultura, ma a fare fattura.

Se siete interessati, per ragioni organizzative vi consiglio di scrivere per informazioni al dottor Massimo Bolla (bolla@winthebank.com), Presidente di Win The Bank.

Ah, per inciso; nemmeno lui è un Commercialista.

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