Perché il Commercialista generico non riesce a fare consulenza in finanza d’impresa
So bene che leggere un titolo come quello da me proposto può far saltare un Commercialista dalla sedia.
In un periodo in cui la categoria dei commercialisti sta facendo uno sforzo straordinario per sostenere le proprie aziende, potrebbe sembrare ingeneroso il mio modo di pormi, ma, in realtà, vorrei semplicemente proporvi un ragionamento teso alla valorizzazione della professione ed alla salvaguardia del benessere dello studio (e quindi quello personale).
Dobbiamo tutti rivolgerci verso le vere esigenze di mercato, in un mondo che rischia di vedere il 50% dei clienti del Commercialista che dovranno dichiarare bancarotta.
Dobbiamo pensare solo a cosa richiederà il cliente nel prossimo futuro: il resto sono solo discorsi da bar.
Sotto vi propongo un video, un Commercialista specializzato in finanziamenti d’azienda, cioè un Finanzialista ©, a mia precisa domanda sul fatto che, prima di venire a un mio corso, sapesse risolvere un problema aziendale come quello a lui sottoposto, risponde con estrema chiarezza:
“assolutamente no”.
L’imprenditore del video, del resto, a precisa domanda:
“ma tu non avevi un Commercialista?”
risponde con altrettanto chiarezza:
“certo, ed era anche un mio vecchio amico, ma stiamo parlando di due competenze diverse”.
Di cosa stiamo parlando
Il concetto fondamentale è che entrambi sono medici, ma uno è specializzato per il problema medico capitato a quella specifica azienda, nello specifico un settore problematico: l’indotto del settore costruzioni. Naturalmente, qualche Commercialista che legge penserà di essere in grado, lui, di risolvere il problema, perché è tipico l’approccio del professionista quello di dimenticare il detto socratico: so di non sapere.
Allora, vi pongo alcune domande in forma retorica.
Sicuramente, avrete un modello finanziario di rating sintetico, aperto e con formule leggibili, atto a far consulenza di rating bancario in impresa.
Certamente, avrete facilità nell’uso del modello Altman, piuttosto che Damodaran Copeland.
A quel punto, in caso di incertezza di risultati nel caso professionale, con una azienda alla quale la banca sta chiedendo il rientro dai fidi, avrete facile accesso a un gruppo di commercialisti Finanzialisti © coordinati da un ricercatore, il dottor Giancarlo Coppola.
Indubitabilmente, chiunque di voi otterrà a quel punto una modifica sull’”EM score”, cioè una evoluzione dello “Z-Score” di Altman, sul proprio modello a computer.
Poi, dato che risulteranno ancora dati contraddittori, qualsiasi commercialista italiano otterrà dai colleghi aiuto a sviluppare l’Ohlson Score, elaborato dal Prof. James Ohlson, Docente di Analisi Finanziaria alla University of Califormnia, Berkeley, con il supporto della Wells, Fargo Bank. A quel, punto, sarà uno scherzo per il Commercialista italiano studiare 1.000 pagine di materiali, un paper originale, tutto in lingua inglese, e sviluppare un modello applicato per le aziende italiane con un calcolo, su elaboratore elettronico, di passaggio dallo score teorico alla PD empirica.
Chiaramente, qualsiasi Commercialista italiano sarà in grado di testare il modello non con il deflatore del PIL USA, ma con quello italiano. Infine, farà testing su molti casi di bilancio, prima di fornire, gratuitamente, al collega, il risultato della soluzione del problema richiesto.
Naturalmente, qualsiasi Commercialista italiano sa far uso di funzioni trigonometriche, e applicherà nel proprio foglio di calcoli le necessarie correzioni di seno, coseno e radianti.
O no?
Ecco, se per caso la risposta fosse no, in attesa di leggere un futuro articolo nel quale vi pubblicherò tutta la storia del caso, nel mentre potreste vedere questo video.
Per cronaca: grazie all’intervento del dottor De Silvio, Commercialista Finanzialista, aiutato dalla rete dei suoi colleghi che hanno sviluppato il modello, l’imprenditore non solo non ha dovuto rientrare nei fidi, ma ha ottenuto altri fondi dal sistema bancario, come lui stesso afferma in pubblico.