Nel mondo degli affari e dello sport, ci sono momenti in cui il coraggio di innovare segna la differenza tra il successo e l’anonimato. Questa è la storia di Nike e Michael Jordan, un incontro che ha trasformato il basket, il marketing e l’industria delle sneaker. Ma è anche una storia che offre spunti preziosi per i Commercialisti di oggi, chiamati a reinventarsi nell’era dell’intelligenza artificiale.
Negli anni ’80, Nike era un’azienda in crescita, ma lontana dal dominare il settore delle calzature sportive. Il basket era terreno di gioco per Converse e Adidas, mentre Nike era ancora identificata con le scarpe da corsa. Per sfondare, serviva un cambiamento radicale: una visione innovativa e il coraggio di puntare su qualcosa di nuovo.
E oggi? I Commercialisti si trovano in una situazione simile. I vecchi modelli di business basati su dichiarazioni fiscali e contabilità standard sono ormai maturi, saturi di concorrenza e sempre più automatizzati dall’AI. Per emergere, serve il coraggio di specializzarsi, di proporre servizi ad alto valore aggiunto, come il controllo di gestione, la finanza d’impresa e la consulenza strategica.
Quando Michael Jordan entrò nell’NBA nel 1984, non era ancora una leggenda. Aveva talento, ma il suo successo non era garantito. La sua prima scelta di sponsor? Adidas. Ma il brand esitò, sottovalutando il potenziale di Jordan. Converse, leader di mercato, rifiutò di metterlo al centro della propria strategia.
Nike, invece, vide oltre. Fece una scommessa rischiosa, offrendo a Jordan non solo un contratto milionario, ma una linea di scarpe tutta sua. Questo cambiò tutto. La Air Jordan I fu un successo incredibile, vietata dalla NBA per i suoi colori audaci ma diventata un’icona grazie a una strategia di marketing rivoluzionaria: “La NBA le ha proibite. Ma noi non possiamo impedirti di indossarle.”
La lezione per i Commercialisti? Il mercato non premierà chi resta ancorato al passato. Oggi, l’AI sta ridisegnando il settore: chi aspetta che siano i clienti a chiedere qualcosa di nuovo rischia di essere scavalcato da competitor più innovativi. Come Nike con Jordan, i Commercialisti devono investire nel futuro prima che gli altri lo facciano. Devono scegliere il loro “Air Jordan” puntando su strumenti avanzati come l’analisi predittiva, l’automazione della gestione finanziaria e la consulenza basata sui dati.
Jordan ha cambiato il basket, ma anche la cultura dello sport e del business. Il marchio Air Jordan non è solo una linea di scarpe, ma un simbolo di eccellenza e ambizione. Chi le indossa non compra solo un prodotto, ma uno stile di vita.
E i Commercialisti? Hanno un brand? Nella nuova era dell’AI, non basta essere bravi, bisogna essere riconoscibili. Creare una propria identità, specializzarsi in un settore, comunicare valore: tutto questo sarà decisivo per chi vuole attrarre clienti di qualità e distinguersi dalla concorrenza.
Nike ha rischiato, Jordan ha creduto in se stesso. Insieme, hanno scritto una storia di successo. E oggi, chi opera nel mondo della consulenza aziendale è davanti a una scelta simile: aspettare che il cambiamento travolga il settore o guidarlo, diventando un riferimento per le imprese nell’era digitale.
Le tecnologie evolvono, le opportunità ci sono. La domanda è: tu sei pronto a scommettere su te stesso?