Merger & Acquisition (M&A): opportunità e sfide per i Commercialisti
Nel corso del 2023 ho assistito due piccole imprese oggetto di interesse da parte di fondi di private equity in operazioni di M&A, sell side. Piccole imprese con giro di affari intorno al milione di euro e nemmeno con forma di società di capitali. Piccole imprese come ce ne sono migliaia in Italia.
Nella carriera di un Commercialista non capita spesso di assistere ad operazioni di questo tipo e avere l’opportunità di seguirne in contemporanea due operazioni, mi ha particolarmente incuriosito.
Siccome sono curioso di natura, ho voluto capire se è stato un caso o se qualcosa si muove in questo settore e ho potuto verificare che negli ultimi anni il settore delle M&A è in particolare fermento.
Nel corso del 2023, nonostante la ben nota situazione economica e politica, caratterizzata dal conflitto russo-ucraino e dalla guerra israelo-palestinese, con conseguenze sui prezzi delle materie prime e l’innalzamento dei tassi di interesse che hanno causato un rallentamento significativo dell’economia, sono state portate a termine più di 1200 operazioni di M&A, e stesso numero di operazioni erano state concluse nel 2022.
Guardando al 2024, emerge un atteggiamento di prudente ottimismo riguardo alle operazioni M&A, sostenuto da diversi fattori chiave.
- In primo luogo, si prevedono tagli ai tassi di interesse da parte delle Banche Centrali nel corso dell’anno, il che potrebbe incentivare nuove acquisizioni, specialmente per i fondi che utilizzano la leva finanziaria per le loro operazioni.
- Inoltre, le valutazioni positive sull’Italia da parte delle agenzie di rating, con Moody’s che ha migliorato l’Outlook da “negativo” a “stabile”, aggiungono fiducia al mercato delle M&A italiano.
Credo, che per un professionista che opera nel ramo della finanza aziendale le M&A siano un settore da guardare con attenzione nei prossimi anni in quanto le PMI italiane sono spesso leader e altamente specializzate in settori specifici, attirando l’interesse di investitori nazionali e internazionali che vedono in queste imprese un significativo potenziale di crescita.
Ma non solo: le operazioni di M&A possono essere stimolate anche lato “sell” e utilizzate dalle stesse PMI per accedere a nuove fonti di capitale per sostenere la crescita e l’espansione, attraverso fusioni, acquisizioni o partnership strategiche.
Ulteriore stimolo ad intraprendere un’operazione di M&A per le PMI sono le sistemazioni successorie. In particolare, molte imprese familiari vedono nelle fusioni e acquisizioni un modo per garantire la continuità aziendale e creare opportunità per i membri della famiglia che desiderano andare in pensione o avviare nuove attività.
Gli aspetti interessanti
Dal punto di vista dello specialista di finanza d’impresa quali sono gli aspetti più interessanti di questa attività?
Sicuramente gli aspetti relativi a dare un valore all’azienda interessata all’operazione. La valutazione di un’azienda è un’attività professionale molto gratificante dal punto di vista tecnico; tuttavia, può essere un processo complesso che nasconde diverse sfide, tra cui il rischio di dare un prezzo troppo lontano dal valore reale.
Nella prassi delle M&A il principale metodo di valutazione è quello di applicare un moltiplicatore ad alcune voci di bilancio, quello su cui si concentra l’attenzione degli investitori è l’EBITDA. Una volta ottenuto questo primo valore, si aggiunge o si sottrae la PFN, a secondo se questa è negativa o positiva. Facile, penserà l’uomo della strada. Mica tanto, se si tiene conto, come ben sanno gli esperti di finanza aziendale, che l’EBITDA si può calcolare in almeno 5 modi diversi ed in altrettanti modi diversi si può calcolare la PFN.
Ma non solo, a questo si aggiunga anche che sia l’EBITDA sia la PFN andranno normalizzati.
Nel caso dell’EBITDA eliminando costi e ricavi non ricorrenti come, ad esempio, un risarcimento assicurativo, un contributo in conto gestione o le spese per un contenzioso tributario ma anche valorizzando costi figurativi che non compaiono nel bilancio, come la remunerazione dell’imprenditore che presta la sua opera come key man aziendale o locazioni figurative che non compaiono nel bilancio perché, ad esempio, l’imprenditore concede un locale personale in uso gratuito alla propria società.
Dal punto di vista della PFN la stessa deve essere depurata di tutte quelle voci che non sono inerenti alle operazioni aziendali, come ad esempio un finanziamento per l’acquisto dell’auto personale dell’imprenditore o investimenti personali fatti transitare sul bilancio della società.
Conclusione
In conclusione, è vero che il settore delle M&A potrà rivelarsi un’opportunità per i professionisti aziendali, tuttavia, come in tutti i campi professionali è opportuno non improvvisarsi esperti del settore. Le M&A sono operazioni complesse e richiedono un’ampia gamma di competenze specializzate, Gli errori nell’ambito delle M&A possono essere costosi sia in termini finanziari che reputazionali e, come abbiamo visto, anche quello che potrebbe sembrare il semplice calcolo dell’EBITDA, può nascondere pericoli e rischi di commettere grossi errori di calcolo.
Quindi sì, le M&A offrono opportunità di crescita e sviluppo professionale, ma è importante che i professionisti interessati a questo settore acquisiscano le competenze e l’esperienza necessarie anziché improvvisarsi, affiancandosi ad un collega esperto del settore o frequentando un corso di specializzazione.