L’EVA: un Indicatore chiave per misurare la creazione di valore che i Commercialisti dovrebbero conoscere bene
Il mese scorso siamo stati chiamati a dare il nostro supporto ad un’impresa nel settore impiantistica che si trova a fronteggiare un problema di scarsa crescita. Nonostante l’imprenditore sia dotato di un’intuizione imprenditoriale fuori dal comune, abbiamo notato, da una prima indagine obiettiva, che l’imprenditore commetteva alcuni errori comuni nella gestione del proprio business.
Uno di questi errori riguardava proprio la misurazione della performance aziendale: si concentrava esclusivamente sul fatturato, convinto che maggiori vendite significassero automaticamente maggiore crescita.
Una delle prime indagini che facciamo in casi come questo è utilizzare l’EVA, Economic Value Added. Per un motivo ben preciso, come ben sanno i partecipanti del mio corso MasterBANK AI, uno degli errori più comuni che gli imprenditori commettono è quello di sottovalutare il costo del capitale proprio. Molti piccoli imprenditori tendono a considerare il capitale proprio come una risorsa illimitata e gratuita, non si rendono conto che anche il capitale proprio ha un costo opportunità.
Ci è voluto un po’ di tempo e di esempi con carta e penna, per far capire che il capitale proprio è particolarmente soggetto al rischio e, di conseguenza, costoso. A differenza dei creditori, che hanno una garanzia sul prestito, gli imprenditori sopportano il rischio d’impresa in prima persona. Se l’azienda va male, sono loro a perdere per primi. Per questo motivo, i fornitori di capitale di rischio si aspettano un rendimento più elevato rispetto ai creditori, per compensare il maggior rischio che corrono.
Questo concetto è noto come “premio al rischio”. In pratica, gli investitori richiedono un compenso aggiuntivo per investire in attività più rischiose. Immaginate di dover scegliere tra investire i vostri risparmi in un conto deposito con un rendimento garantito del 2% o acquistare quote di una startup innovativa. È evidente che scegliereste la startup solo se vi aspettaste un rendimento potenziale molto più alto, diciamo del 15% o più. Questo extra del 13% rappresenta il premio al rischio che vi indennizza per l’incertezza legata all’investimento nella startup.
Usualmente, non ci limitiamo a rilasciare una consulenza o un parere asettico, ma cerchiamo anche di spiegare e far capire all’imprenditore la causa dei problemi e come evitarli in futuro. Quindi, abbiamo cercato di spiegare all’imprenditore che nel caso della sua azienda, il capitale che ha investito rappresenta una scommessa sul futuro della sua attività. Se le cose non dovessero andare come previsto, potrebbe perdere tutto il denaro che ha investito. Per questo motivo, è fondamentale che l’azienda generi un rendimento sufficiente a compensare il rischio che ha assunto. Questo rendimento aggiuntivo è il premio al rischio.
Questa storia sottolinea l’importanza del ruolo dei commercialisti nell’accompagnare gli imprenditori verso una gestione aziendale più efficiente e profittevole. I commercialisti, con le loro competenze in economia aziendale, in particolare i Finanzialisti (www.finanzialisti.it) che sono specialisti in finanza aziendale, hanno il compito fondamentale di sopperire alle lacune in tema di cultura imprenditoriale cui soffre il tessuto imprenditoriale italiano. Questo articolo, scritto da un commercialista e finanzialista, intende colmare questa piccola lacuna in tema di Economic Value Added.
L’Economic Value Added (EVA) è un indicatore finanziario molto utilizzato per misurare la performance e valutare l’efficacia delle decisioni strategiche aziendali. Esso rappresenta il valore aggiunto che un’impresa crea al di là del rendimento richiesto ai suoi investitori. In altre parole, l’EVA indica se un’azienda sta effettivamente creando valore per i suoi azionisti.
L’EVA si ottiene sottraendo dal reddito operativo netto dopo le imposte (NOPAT) il costo del capitale impiegato. In formule:
EVA = NOPAT – (Capitale Investito x WACC)
Dove:
NOPAT: Reddito operativo netto dopo le imposte.
Capitale Investito: Capitale impiegato dall’azienda per generare reddito.
WACC: Weighted Average Cost of Capital (Costo medio ponderato del capitale).
Il WACC rappresenta il costo medio che l’azienda sostiene per finanziare le proprie attività, tenendo conto sia del costo del capitale proprio che del costo del debito.
Perché usiamo l’EVA nelle prime analisi per valutare l’efficienza aziendale? La risposta è presto detta; l’EVA offre numerosi vantaggi rispetto ad altri indicatori tradizionali come il ROI o il ROE, in particolare:
- Focus sulla creazione di valore. L’EVA misura la capacità dell’azienda di generare un rendimento superiore al costo del capitale, ovvero di creare valore per gli azionisti.
- Incorpora il costo del capitale. Il WACC considera il costo di tutte le fonti di finanziamento, rendendo l’EVA un indicatore più completo rispetto agli indicatori che si basano solo sul reddito netto.
- Strumento decisionale. L’EVA può essere utilizzato per valutare la redditività di nuovi progetti, comparare le performance di diverse divisioni aziendali e prendere decisioni di investimento.
- Allineamento con gli interessi degli azionisti. Massimizzando l’EVA, l’azienda massimizza il valore per gli azionisti, allineando gli obiettivi della gestione con quelli degli investitori.
- Prospettiva a lungo termine. L’EVA incoraggia una visione a lungo termine, poiché spinge le aziende a prendere decisioni che generino valore nel tempo.
- È un indicatore sintetico che evidenzia chiaramente l’efficienza aziendale. Un’EVA positivo indica che l’azienda sta creando valore, mentre un’EVA negativo suggerisce che l’azienda sta distruggendo valore.
Un potente strumento
In definitiva, l’EVA è un potente strumento per misurare la performance aziendale e valutare la creazione di valore, in quanto offre una visione più completa rispetto ad altri indicatori di tipo tradizionale e può essere utilizzato per prendere decisioni strategiche più informate. Tuttavia, è importante ricordare che l’EVA è solo uno dei tanti indicatori che dovrebbero essere considerati nella valutazione complessiva di un’azienda e il suo valore e l’interpretazione dei risultati devono essere valutati da professionisti esperti nel campo della corporate finance.
I commercialisti possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nell’aiutare le aziende a calcolare e interpretare correttamente l’EVA. In particolare, i commercialisti possono:
- Assistere nella raccolta e nell’analisi dei dati: Il calcolo dell’EVA richiede una raccolta accurata dei dati contabili e finanziari.
- Spiegare il significato dell’EVA: I commercialisti possono aiutare gli imprenditori a comprendere il significato dell’EVA e a utilizzarlo come strumento decisionale.
- Confrontare l’EVA con altri indicatori: È importante confrontare l’EVA con altri indicatori tradizionali per ottenere una visione più completa della performance aziendale.
- Identificare le aree di miglioramento: Analizzando l’EVA, i commercialisti possono individuare le aree in cui l’azienda può migliorare la propria performance e creare più valore.
Conclusioni
In conclusione, l’EVA rappresenta uno strumento prezioso per le aziende che vogliono misurare la propria performance e creare valore nel lungo termine. I commercialisti, grazie alla loro competenza tecnica e alla loro conoscenza delle dinamiche aziendali, possono e devono svolgere un ruolo chiave nell’implementazione e nell’utilizzo efficace di questo e degli atri strumenti di analisi aziendale.
Se vuoi imparare ad utilizzare ed interpretare correttamente questo e gli altri strumenti di analisi finanziaria, iscriviti al corso MasterBANK AI