Ogni commercialista conosce un imprenditore il cui responsabile dell’ufficio commerciale abbia urlato entusiasta:
Nello stesso istante succede che anche il responsabile ufficio acquisti chiami dicendo che:
Come commercialista queste cose le devi conoscere per affrontarle bene perché purtroppo capita sovente che l’imprenditore si accorga di avere il conto corrente con solo 200.000 € in banca, con rate in scadenza per un prestito per pagarsi il mega SUV intestato alla società 1 anno prima, gli stipendi da pagare il 15 del mese, il pagamento del fornitore per avviare la produzione, le bollette, il saldo della famosa fiera commerciale, clienti storici che hanno comunicato che hanno difficoltà e momentaneamente slitteranno i pagamenti di qualche settimana…
Insomma conti alla mano , al 31 del mese un saldo prospettico di 25.000 €, e secondo te, a chi si rivolge? Al commercialista!
No non è una situazione anomala, rappresenta il quotidiano che si presenta nelle PMI ogni giorno.
Così l’imprenditore, solo dopo aver pagato, si pone una domanda…
“Ma sono sicuro che ho fatto bene a confermare quell’ordine”?
Tu commercialista devi fornirgli la risposta e, per farlo, mettiamo i numeri in una semplice linea del tempo:
In sostanza dal momento in cui l’imprenditore riceve l’ordine e avvia l’acquisto del materiale indispensabile per la produzione, aspetta a confermarlo al cliente fino a quando ha la certezza dell’arrivo merce in magazzino, ma contestualmente dovrà pagare al fornitore la Riba e sperare dopo altri 90 giorni che il cliente si ricordi di pagare.
Nel frattempo dovrà pagare il debito corrente ( utenze, stipendi ,contributi, finanziamenti, tasse ) facendo fede che il cuscino del conto in banca non si prosciughi definitivamente.
Dall’ordine all’incasso passano ben 120 giorni e dovrà aspettare, sperando che non succedano altri imprevisti.
Allora l’imprenditore (vedendo la cassa scendere vertiginosamente nelle prossime settimane), entra nel panico, non sa se confermare i futuri ordini, incolpa l’ufficio commerciale per non aver negoziato condizioni di incasso migliori e con il buyer per il medesimo motivo.
E’ qui che tu commercialista potrai avere un ruolo decisivo.
La responsabilità del conto corrente prosciugato è di solo una persona, colui che dirige ed attua le scelte strategiche ed operative dell’azienda, “l’imprenditore.”
Ma non è dare colpe il ruolo del commercialista, bensì dare risposte (e strumenti) alle seguenti domande:
La risposta a tutte le domande, se stai accanto all’imprenditore, è:
Sì, e lo strumento più immediato a disposizione è il budget di cassa.
Il budget di cassa e/o “tesoreria”, non si compra, non è standardizzato non è statico.
Il budget di tesoreria si predispone (consulente e imprenditore) sulle reali e specifiche condizioni dell’azienda.
Allora quali sono le 3 verità che il budget di cassa ci comunica:
Oggi sempre più aziende navigano a vista, specie nell’ambito finanziario.
Questo oggi non è più permesso ed è fortemente disincentivato dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza che non contempla più gestioni aziendali basate solo sul buon senso o dalla prassi del
“Si è sempre fatto così”.
Fortunatamente, se tu commercialista ti doti delle competenze e degli strumenti adeguati, oggi l’imprenditore (qualunque esso sia) , dal piccolo al medio–grande, non è più solo, ma può e deve farsi supportare da chi di tale materia ne è il massimo esperto.
Il commercialista specialista in finanziamenti d’impresa si chiama Finanzialista®: è un aziendalista, è un consulente esperto in finanziamenti d’impresa appunto ed è la figura chiave per supportare le aziende verso una crescita consapevole con le sfide del futuro.
Gli imprenditori hanno bisogno delle tue competenze. Approfittane per crescere e prosperare.