Il Controllo di Gestione: una leva per moltiplicare il fatturato dello studio e garantire la continuità aziendale dei clienti

La sfida per i Commercialisti moderni non è solo offrire i tradizionali servizi di consulenza fiscale e contabile, ma diventare partner strategici per i propri clienti.

Un’area con un enorme potenziale, spesso sottovalutata dagli studi professionali, è il controllo di gestione.

Questo servizio può rappresentare un vero e proprio moltiplicatore del fatturato per lo studio e, allo stesso tempo, un valore aggiunto fondamentale per i clienti, garantendo loro business continuity e maggiore competitività, ma, ti devo dire la verità, conosco centinaia di Commercialisti che mi dicono che, malgrado abbiano frequentato corsi di buon livello, non sono riusciti a far percepire l’utilità del controllo di gestione ai loro clienti.

Ma andiamo per gradi.

Quanto può fatturare uno studio con il controllo di gestione?

Immaginiamo uno studio con 2 soci, 2 collaboratori e un portafoglio clienti di 30-50 piccole imprese, principalmente PMI nel settore meccanico. Attualmente, il fatturato medio di uno studio di queste dimensioni si aggira intorno ai 250.000-400.000 euro annui, derivante da attività classiche come contabilità, bilanci e consulenza fiscale.

Introducendo il controllo di gestione come servizio aggiuntivo, lo studio potrebbe incrementare significativamente il fatturato:

• Numero di clienti potenziali: Se il 50% dei clienti accetta il servizio, parliamo di 15-25 aziende.
• Prezzo medio del servizio: Per una PMI, il costo di un servizio base di controllo di gestione può variare tra 5.000 e 10.000 euro all’anno, a seconda della complessità aziendale e della frequenza dei report.
• Fatturato aggiuntivo: Supponendo un prezzo medio di 7.500 euro per 20 clienti, si tratta di un incremento di 150.000 euro annui, con un margine operativo elevato, considerando che si tratta di consulenze strutturate e ripetitive.

Con il controllo di gestione, il fatturato dello studio potrebbe quindi aumentare fino al 30-50%, senza ampliare eccessivamente il team, ma puntando su un’organizzazione più efficiente e un posizionamento strategico.

Vantaggi per i clienti: business continuity e crescita sostenibile

Il controllo di gestione non è solo un’opportunità per lo studio, ma anche per i clienti. Infatti, molti imprenditori non hanno una visione chiara dei propri costi, margini e flussi di cassa. Questo li espone a rischi finanziari, soprattutto in momenti di incertezza economica o di calo della domanda.

Offrire il controllo di gestione aiuta i clienti a:

1. Prevenire crisi di liquidità: Monitorando flussi di cassa e margini, le PMI possono prendere decisioni rapide per evitare problemi finanziari.
2. Migliorare la redditività: L’analisi dettagliata dei costi consente di identificare inefficienze e migliorare i margini operativi.
3. Pianificare investimenti: Con una visione chiara dei numeri, gli imprenditori possono investire in modo più consapevole, evitando di compromettere la stabilità aziendale.
4. Assicurare continuità aziendale: La gestione proattiva dei numeri riduce il rischio di chiusura improvvisa, migliorando anche i rapporti con le banche e i fornitori.

Un cliente che beneficia di un controllo di gestione diventa più solido e cresce, aumentando nel tempo anche il valore dei servizi richiesti al commercialista.

Come superare la difficoltà legata alla non conoscenza dei processi organizzativi delle PMI?

Uno degli ostacoli principali per molti Commercialisti è la scarsa familiarità con i processi organizzativi e produttivi delle PMI. Tuttavia, questo limite può essere superato con alcune strategie:

1. Formazione mirata: Investire in corsi specifici sul controllo di gestione applicato alle PMI, con focus su settori di riferimento. Ad esempio, frequentare workshop dedicati alle peculiarità del settore meccanico, per comprendere dinamiche come il calcolo del costo industriale o l’analisi dei tempi di produzione.
2. Collaborazione con esperti: Inizialmente, lo studio può avvalersi di consulenti esterni o software specializzati che facilitano l’analisi dei processi produttivi e finanziari. Software di business intelligence come Power BI o strumenti integrati con l’intelligenza artificiale possono rendere il lavoro più semplice ed efficace.
3. Creare un modello scalabile: Lo studio può sviluppare modelli standardizzati di controllo di gestione, adattabili alle diverse realtà aziendali. Ad esempio, un modello per analizzare costi, ricavi e flussi di cassa che possa essere personalizzato senza reinventare ogni volta il processo.
4. Coinvolgere i clienti: Durante i primi mesi di collaborazione, è utile pianificare sessioni di lavoro con il cliente per raccogliere informazioni sui processi organizzativi e identificare i punti critici. Questo approccio partecipativo non solo migliora la comprensione, ma rafforza anche il rapporto di fiducia con l’imprenditore.

Un servizio indispensabile per il futuro dello studio

Il controllo di gestione rappresenta una straordinaria opportunità per trasformare uno studio tradizionale in una realtà moderna e strategica. Non si tratta solo di incrementare il fatturato, ma di posizionarsi come partner indispensabile per i clienti, contribuendo alla loro stabilità e crescita.

Per i Commercialisti che scelgono di intraprendere questo percorso (scopri subito CostoOrario.com), il futuro non è solo la gestione dei numeri, ma la creazione di valore reale, per sé e per i propri clienti. E il primo passo è semplice: investire in formazione, strumenti e un approccio proattivo alle esigenze delle PMI.