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Il Commercialista che sa fare valutazione d’azienda… non fallisce!

E’ la frase, letterale, che mi ha detto – sfogandosi – pochi giorni fa un mio amico commercialista.

Si riferiva al modo in cui è cambiata la professione e al fatto che lui non sia più disponibile alla tirannia dell’Agenzia delle Entrate. Un tempo, il commercialista era il deus ex machina dell’azienda, il sommo pontefice del bilancio, l’oracolo del pagamento fiscale, lo stratega d’impresa, il consulente a tutto tondo, qualcosa di indispensabile in ogni periferia italiana, il confessore dell’imprenditore, suo mentore insostituibile.

Un po’ come il parroco, il maresciallo dei carabiniere e il notaio.

Poi, complice il cambiamento di sistema economico che spiego negli articoli di macro economia di questo blog  – che gli ignavi chiamano erroneamente “crisi” – il suo status sociale è mutato.

Sempre più bistrattato dagli eventi e dai clienti, è diventato lo zimbello del fisco, che scarica su di lui incombenze sempre più onerose, non qualificate e – soprattutto – non retribuite né valorizzate dal cliente.

Un altro mio amico allievo commercialista ha così sintetizzato, mirabilmente, come vede l’evoluzione della sua professione, dopo che si è iscritto al mio Corso per diventare FINANZIALISTA.

 

La chiave: SPECIALIZZAZIONE

Stamane ricevo via mail – come credo ognuno di noi, lotto invano con lo spam – la pubblicità di una associazione di consulenti.
Fanno tutto:

  • Controllo di gestione
  • Amministrazione
  • Contabilità e bilanci
  • Societario
  • Fiscale
  • Paghe e contributi
  • Software
  • Qualità sicurezza e ambiente
  • Marketing
  • Finanziamenti agevolati
  • Finanziamenti ordinari
  • Organizzazione aziendale

Ora, la domanda sorge spontanea: ma come fai a essere un esperto di tutto?

Ma anche se hai una organizzazione e anche se racconti la palla incredibile di avere una struttura organizzata per fare tutto, davvero qualche imprenditore serio può ancora crederci?

Il mondo della consulenza sta andando inesorabilmente verso la specializzazione. Non esiste una organizzazione con esperti di ogni settore.

Quindi, sarà meglio, se sei un consulente, che ti specializzi in qualcosa, se vuoi differenziarti e uscire dalla lotta sul prezzo, cioè dalla battaglia tra i miserabili.

 

Il problema della COMPETENZA

Nel percorso WIN the BANK, noi siamo specializzati e formiamo altri specializzati in una e una sola materia di cui ci occupiamo da vent’anni: i Finanziamenti d’Azienda.

Sono – come noto – una nicchia di una nicchia e cioè la finanza aziendale. Quindi, è per noi incredibile vedere pubblicità che promettono, in due giorni, in un week end, di formare esperti di qualsiasi cosa.

Il percorso formativo di Master cui sono ammessi – previo colloquio attitudinale e motivazionale – solo i candidati che hanno caratteristiche per me compatibili con il nostro percorso, dura circa un anno di duro studio e lavoro.

“Ma che dici? – chiederà qualcuno – così disincentivi le persone a partecipare!”

Non credo.

Credo di dissuadere gli stolti, gli illusi, i falliti che adducono sempre ad altri – la crisi, il mercato, la politica – la colpa del proprio fallimento.

Costoro cercano solo la scorciatoia, il modo per avere senza far fatica, la pozione magica.

Ebbene, ti rivelo un segreto: non esiste alcuna pozione magica.

L’unica strada seria è quella di una specializzazione, perché i medici generici non sono più di moda; semplicemente non sono più richiesti dal mercato. Noi formiamo solo cardiochirurghi. Queste persone, al termine di un duro anno di Master, entreranno nella rete WIN the BANK con il titolo di FINANZIALISTA, cioè aziendalisti specializzati in una sola cosa: i finanziamenti d’azienda. Ma, quando costoro saranno sul mercato, avranno un valore diverso, che sarà chiaro al termine di questo articolo.

Prendiamo un tema: la valutazione d’azienda.

Come si valuta un’azienda

Chissà quante volte, se sei un consulente, ti è capitato di avere la possibilità di accettare una consulenza sul tema. Eppure, in tanti parlano, ma in pochi sanno.

Quei pochi, sono coloro che ottengono le consulenze migliori e meglio remunerate. Ma, se ti trovi in una riunione, in una banca, in un consiglio di amministrazione, in una assemblea pubblica, in un collegio sindacale, in un’assemblea di soci, come sostieni un contraddittorio, se in sala qualcuno solleva obiezioni?

 

Competenza professionale

In un’epoca nella quale sembra che tutto sia diventato fumo, in alcuni ambiti professionali conta ancora l’arrosto.

V’è in giro gente che si professa esperto di questo o quello. Spesso, non hanno nemmeno uno straccio di laurea o ne hanno comperata una via posta pagando in qualche lontano e sconosciuto Paese.

Funzionerà in altri settori, probabilmente, dove il marketing, la pubblicità, l’imballaggio è più importante del contenuto. Laddove ci sono interlocutori che si entusiasmano per l’apparenza, il regno dei ciarlatani è senza confini. Ma in finanza aziendale, dove trovi attorno a un tavolo solitamente esperti – perché non si parla di opinioni ma di soldi – i sedicenti esperti non toccano terra, in un confronto.
Se sei un consulente che fa una valutazione d’azienda, sei in grado di produrre una tavola come questa?

La tavola sopra – tratta da una delle centinaia di pagine del manuale di una giornata di lezioni del corso Master Bank per i cadetti Finanzialisti – rappresenta una griglia di variabilità di valutazione al variare di un parametro, il WACC.

Quello che hai appena visto è un modello mono variabile in tema di valutazione d’azienda.

 

Su Facebook sono tutti fenomeni

Il punto è che nel mercato finanziario non ci sono solo i venditori di fumo. Nei contesti seri, nei quali si fa consulenza vera, quella ben retribuita perché di valore, si entra solo se si è a livello.

Questa è dura la verità: non ci sono scorciatoie.

Ma per stare su quel mercato, quello della consulenza specialistica, bisogna essere in grado di sostenere una propria tesi con strumenti evoluti, pratici, concreti e professionali.

Al contrario sui social sono oggi tutti fenomeni.

Esiste la cultura del “secondo me”, in funzione della quale, dato che il social consente a tutti diritto di parola, molti si sentono in diritto di esprimere qualsiasi opinione, anche in campi nei quali non dispongono di alcuna competenza professionale.

Libero di pensarla così; ma la vita vera è fuori, non sui social.

Fuori, nella vita vera, nel mercato, la tua opinione viene pesata da persone competenti. Ti viene chiesto un parere solo se ha valore.

Lo ripeto: se ha valore, ti viene chiesto un parere, altrimenti no.

La vita di un consulente è semplice.

Se il tuo parere ha valore, viene pagato.

E viene pagato in funzione del valore.

 

Se sei un consulente e devi dare una valutazione finanziaria d’azienda, sei in grado di fare una Sensitivity Analysis su modello multi variabile?

L’immagine, tratta sempre da una delle pagine del manuale della giornata di Corso Master Bank numero XI, che terrò questo sabato, indica un range di oscillazione su un modello bi-variabile dal WACC e di g (Long-term FCF growth).

I pareri da bar lasciali agli avvinazzati su facebook, e preoccupati di fatturare, non di perder tempo.

 

Per fatturare servono strumenti pratici

Ho seguito per vent’anni Corsi di formazione, dal 1991 al 2010.

In molti sono stato allievo, in altri docente. Ho avuto esperienze di Master universitari pubblici e di scuole di finanza private. La realtà è che l’impostazione di queste scuole è sempre teorica.

Ti caricano di pacchi di carta e alla fine, se fai il corso il sabato, ti ritrovi il lunedì mattina in ufficio con una pratica da fare e la domanda: e ora, che faccio?

Per questa ragione, essendo stato un utente, prima che un docente, ho impiegato anni prima di costruire un percorso pratico di un anno che sta riscuotendo successo nella prima classe di Master Bank, come puoi vedere dalle testimonianze degli allievi, rilasciate davanti alle telecamere.

Non parlano di un corso bello o formativo.

In finanza non si misura la bellezza, ma la rendita.

Parlano della rendita finanziaria di ciò che hanno investito: un Corso ha valore se rende n volte l’investimento effettuato, con n grande a piacere.

Ma, perché sia operativo, non ci sono fotocopie ma solo modelli Excel (aperti, funzionanti, modificabili) e modelli word di perizie e relazioni già pronte, con format professionali.

Nell’esempio si vedono i due volumi di un caso professionale che studieremo in aula sabato.

 

Conclusioni

Chi decide di seguire la mia strada sa che non ci sono scorciatoie, ma solo duro lavoro e sacrificio, prima di raccogliere i risultati che testimoniano i miei allievi nei video su questa pagina.

La prima classe di Master Bank, composta di consulenti che avevano seguito il Corso WIN the BANK lo scorso anno, è partita a ottobre 2016 e finirà con gli esami a luglio 2017.

Dopo l’estate si avvierà il nuovo anno di Master, ma le selezioni per le iscrizioni iniziano ora.

A noi interessa formare persone che, tra un anno, potranno entrare nella nostra rete. Si tratta di una rete di esperti in una sola materia: i finanziamenti d’azienda. Dato che Win The Bank è un progetto nazionale, come puoi vedere dalla risonanza che sta avendo sui media (radio, giornali e televisioni nazionali) allora ci serve una rete di consulenti altamente specializzati a livello nazionale.

In tanti, liberi professionisti e società di consulenza mi scrivono, per proporre collaborazioni.

Sarò chiaro, una volta per tutte. WIN the BANK è una e una sola: partecipare al Corso WIN the BANK se sei un imprenditore e iscriverti al Corso Master Bank se sei un consulente, un libero professionista o una società di consulenza interessato/a ad entrare, al termine del percorso di un anno, nella rete dei Finanzialisti.

Ti lascio con una slide che riassume la mia filosofia, tratta dal manuale della giornata di sabato, che tratterà per i futuri Finanzialisti il tema della valutazione finanziaria d’azienda.

Non esistono, le scorciatoie per il successo.

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