Negli ultimi anni, il settore contabile ha subito una trasformazione radicale, con l’intelligenza artificiale che automatizza sempre più attività. Oggi, un software può registrare fatture, riconciliare conti e persino analizzare bilanci con una precisione che riduce al minimo l’intervento umano. Di fronte a questa rivoluzione, vale ancora la pena costruire una rete nazionale di studi contabili? Oppure è una battaglia persa contro il progresso tecnologico?
La risposta è più complessa di quanto sembri. Se da un lato la contabilità tradizionale è destinata a diventare un servizio a basso valore aggiunto, dall’altro il vero vantaggio competitivo sta nell’uso strategico della tecnologia. Una rete di studi ben organizzata potrebbe non solo sopravvivere, ma dominare il mercato.
Per capire il futuro, guardiamo i numeri:
Se il trend è così chiaro, perché investire in una rete di studi contabili? La chiave sta nel cambiare modello di business.
Creare una rete nazionale di studi contabili ha senso solo se diventa un hub tecnologico e strategico per le PMI. In pratica, una struttura in cui l’AI non sostituisce il Commercialista, ma amplifica il suo valore. Ecco alcuni punti chiave per far funzionare il modello:
Investire in tecnologia proprietaria
Le reti di studi più avanzate, come i grandi network internazionali, stanno sviluppando piattaforme AI personalizzate per offrire servizi unici. Un esempio? KPMG ha investito 5 miliardi di dollari in AI e cloud computing per trasformare il proprio modello di business. Una rete nazionale potrebbe fare lo stesso, su scala più ridotta ma con effetti dirompenti.
Aggregare dati per creare valore
Un singolo studio ha accesso a pochi dati. Una rete nazionale potrebbe centralizzare informazioni finanziarie anonime di migliaia di aziende, sviluppando modelli predittivi avanzati. Pensiamo a ciò che fanno le banche con gli score di credito: perché non applicare lo stesso principio per analizzare la salute finanziaria delle PMI in tempo reale?
Spostarsi dalla contabilità alla consulenza strategica
La contabilità sarà gratuita o quasi, ma la consulenza aziendale sarà sempre più richiesta. Chi gestisce i numeri di un’impresa può guidarla in scelte finanziarie e strategiche. Una rete ben strutturata potrebbe standardizzare e scalare questi servizi, offrendo consulenze basate su dati precisi e modelli predittivi AI.
Facciamo due conti. Se una rete di studi vuole essere competitiva nei prossimi 10 anni, deve puntare su:
Si tratta di investimenti importanti, ma nulla di inaccessibile per una rete di studi ben organizzata. Un’operazione del genere potrebbe portare, in 10 anni, a un fatturato di oltre 100 milioni di euro annui, con margini molto più elevati rispetto alla contabilità tradizionale.
Se l’obiettivo è fare solo contabilità, allora no. Ma se la rete si trasforma in una piattaforma tecnologica per le PMI, allora il successo è altamente probabile. Il Commercialista del futuro non sarà un semplice esecutore, ma un advisor strategico supportato dall’intelligenza artificiale.
Chi si muove oggi ha un vantaggio competitivo enorme. Tra dieci anni, chi sarà rimasto fermo si troverà a competere con software che lavorano meglio e più velocemente. E in quel momento, l’unica opzione sarà farsi assorbire da chi ha costruito il futuro prima degli altri.