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Come fare una valutazione d’azienda con l’approccio integrato secondo Aswath Damodaran

Nel campo delle valutazioni aziendali vi è una falsa credenza, cioè, che basta avere a disposizione un tool Excel oppure un software con una banca dati per poter redigere in maniera professionale una valutazione d’azienda. Questa falsa credenza (che i miei allievi del corso MasterBANK AI hanno sradicato dal loro cervello) nasce principalmente dalla combinazione di marketing tecnologico, accessibilità degli strumenti e una generale mancanza di consapevolezza sulla complessità della valutazione aziendale.

 

Un caso pratico

Vi racconto uno dei casi più particolari che abbia affrontato nella mia attività. Riguarda una startup tecnologica nel settore AI interessata da una operazione di M&A.

Durante la riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di fusione, il CEO stava presentando le previsioni di crescita dell’azienda con numeri impressionanti: un tasso di crescita del 60% annuo per i successivi cinque anni, sostenuto da una previsione di espansione del mercato e dall’innovativa piattaforma AI sviluppata internamente. Ascoltando il discorso del CEO, mentre guardavamo, con i miei collaboratori, il materiale informativo contenuto nella cartellina rivestita in pelle, anche senza usare la calcolatrice avevamo notato che quei numeri avevano qualcosa che non andava. Il problema fondamentale era che mancava la coerenza interna tra i tassi di crescita, il livello di reinvestimento e il rischio associato. Mentre il tasso di crescita era molto ambizioso, il piano di reinvestimento era sorprendentemente basso e il tasso di sconto applicato alla valutazione delle quote era troppo basso per il livello di rischio. Il CEO stava sottovalutando il capitale necessario per sostenere quella crescita esplosiva e non teneva sufficientemente conto delle incertezze del mercato tecnologico.

In seguito, dopo diverse riunioni e un’analisi approfondita, presentammo una valutazione ristrutturata che prevedeva un tasso di crescita più realistico del 20%, supportato da un piano di reinvestimento più dettagliato e sostanziale, con il tasso di sconto per riflettere meglio il rischio intrinseco del settore.

Vi raccontiamo questa esperienza per sottolineare l’importanza della coerenza interna nella valutazione aziendale, un principio centrale nel metodo di Aswath Damodaran, l’autorità indiscussa nel campo dei metodi di stima del valore aziendale. Comprendere il valore di un’azienda non è solo una questione di numeri e software, ma di raccontare una storia coerente sul suo futuro. Damodaran propone un approccio alla valutazione, che noi ovviamente condividiamo, che si basa su tre dimensioni cruciali: crescita, reinvestimento e rischio.

 

Il metodo di Damodaran

Vorrei spiegare nel dettaglio il metodo di Damodaran, fornendo ai Commercialisti un quadro chiaro e pratico per valutare le aziende.

1) La crescita rappresenta il tasso di aumento delle vendite, dei profitti e dei flussi di cassa di un’azienda. Valutare la crescita implica analizzare le previsioni future e le loro giustificazioni. Startup e aziende in rapida espansione solitamente mostrano tassi di crescita elevati, ma è essenziale verificare se questi tassi sono realistici e sostenibili nel lungo termine. Per valutare la crescita, è necessario:

  • Analizzare i trend storici: Osservare i dati di crescita passati può aiutare a identificare pattern e prevedere futuri andamenti.
  • Considerare il settore e il mercato: Capire il contesto in cui l’azienda opera, incluse le dinamiche di mercato e la concorrenza, è essenziale.
  • Valutare le proiezioni interne: Le previsioni di crescita fornite dall’azienda devono essere realistiche e supportate da dati concreti.

Ad esempio, una startup tecnologica potrebbe prevedere una crescita del 50% annuo, ma questo deve essere supportato da una forte domanda di mercato e da una capacità di esecuzione elevata.

2) Il reinvestimento è la misura di quanto un’azienda pianifica di reinvestire per sostenere e aumentare la sua crescita. Questo include spese in conto capitale, investimenti in capitale circolante e anche spese operative ricorrenti. Ad esempio, nel settore SaaS (Software as a Service), le spese per lo sviluppo di software interno possono essere considerate come reinvestimento. Questo include:

  • Spese in conto capitale (CapEx): Investimenti in attrezzature, impianti e altre risorse fisiche.
  • Investimenti in capitale circolante: Fondi necessari per finanziare l’inventario, i crediti e altri elementi operativi.
  • Spese operative: Costi ricorrenti necessari per le operazioni aziendali, come ricerca e sviluppo.

Tipicamente, nel settore SaaS, le spese per lo sviluppo di software possono rappresentare un significativo reinvestimento necessario per sostenere la crescita.

3) Il rischio riguarda il livello di incertezza associato ai flussi di cassa futuri di un’azienda. Questo viene rappresentato dal tasso di sconto applicato nella valutazione. Un’azienda con elevata incertezza sui propri risultati futuri avrà un tasso di sconto più alto rispetto a un’azienda più stabile. La coerenza tra il tasso di crescita, il reinvestimento necessario e il rischio percepito è fondamentale per una valutazione accurata. Per valutare il rischio è importante:

  • Valutare fattori come la stabilità dei ricavi, la dipendenza da pochi clienti o fornitori e la competenza del management (Rischio specifico dell’azienda).
  • Considerare la volatilità del settore e dell’economia in generale (Rischio di mercato).
  • Analizzare la struttura dei costi e la capacità dell’azienda di adattarsi ai cambiamenti del mercato (Rischio operativo).

Una buona valutazione non è solo una questione di numeri, ma anche e soprattutto di coerenza narrativa. Damodaran sottolinea che le storie di successo delle aziende devono essere internamente coerenti. Per un’azienda che prevede una crescita elevata, ma richiede poco reinvestimento e presenta un basso rischio, il Commercialista attento deve riconsiderare le proprie assunzioni; perché, in questi casi, ci sono due possibilità:

  1. Potrebbe esserci un errore nei presupposti di base. Se ad una crescita elevata non corrisponde un adeguato reinvestimento la crescita potrebbe essere irrealistica. Occorre, pertanto, riconsiderare la valutazione.
  2. Se i numeri, invece, sono corretti, bisogna spiegare cosa rende unica l’azienda per giustificare tale valutazione. Ad esempio, un’azienda potrebbe avere una tecnologia brevettata che garantisce un vantaggio competitivo significativo.

 

Conclusione

Per concludere, la valutazione d’azienda secondo Aswath Damodaran deve partire da un approccio integrato che va oltre i semplici calcoli numerici.

E’ un tema ampiamente trattato nel mio corso MasterBANK AI, dove i Commercialisti si specializzano in Finanziamenti d’Impresa ed hanno a disposizione tutti gli strumenti necessari (anche di Intelligenza Artificiale) per valutare le aziende (clicca qui per saperne di più).

Richiede una valutazione coerente tra crescita, reinvestimento e rischio, garantendo che la determinazione del valore racconti una storia credibile e sostenibile. Adottando questa metodologia il Commercialista attento sarà in grado di fornire valutazioni accurate e affidabili, contribuendo a decisioni aziendali più informate e strategiche.

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