Quando il Commercialista non spiega il bilancio all’azienda (e alla banca): pericoli, malintesi e corretta interpretazione
Quest’ultima settimana sono stato chiamato ad identificare i motivi per i quali a una PMI è stata rifiutata la concessione di un mutuo per l’acquisto di un impianto industriale. L’azienda ha sempre mostrato un bilancio con un patrimonio netto relativamente modesto, attorno al milione di euro. Tuttavia, grazie all’innovazione continua è riuscita a generare profitti consistenti e a espandere la propria quota di mercato.
Come mai questo rifiuto?
La prima cosa che ho notato è stato che gli investimenti in ricerca e sviluppo non erano adeguatamente valorizzati nel bilancio e che vi era un notevole importo di utili non distribuiti, ma la cosa più evidente è stata che il valore del marchio e la reputazione dell’azienda non erano riflessi nel patrimonio netto. Ciò, a mio avviso, è stato uno dei motivi che ha causato la mancata concessione del mutuo. Alcune voci del bilancio, se non adeguatamente illustrate nella nota integrativa o nel business plan, possono portare ad errate interpretazioni, come effettivamente sarà stato nel caso dell’azienda in questione.
Bilancio strumento (spesso sconosciuto) fondamentale
Il bilancio è uno strumento fondamentale per valutare la situazione finanziaria di un’azienda (lo sanno bene gli allievi del mio corso MasterBANK AI che sono in grado di leggerlo come le banche per fornire consulenze din Finanziamenti d’Impresa alle loro aziende clienti). Tuttavia, una sua interpretazione errata può portare a gravi malintesi e decisioni sbagliate. Vediamo alcune delle insidie comuni nell’interpretazione del bilancio, con un focus particolare sul patrimonio netto e sull’importanza di una corretta analisi. Vediamo anche come evitare errori comuni nell’interpretazione del bilancio utilizzando esempi pratici per illustrare i concetti chiave.
Partiamo dagli elementi fondamentali come l’attivo, il passivo e il patrimonio netto, spiegando come questi componenti interagiscono tra loro e come possono influenzare la valutazione complessiva della salute finanziaria di un’azienda e condividiamo una storia reale che dimostra i problemi che possono sorgere da un’interpretazione errata del bilancio. Questa storia illustrerà le conseguenze pratiche di una cattiva analisi finanziaria e fornirà lezioni preziose su come evitare simili errori. Il nostro obiettivo è fornire strumenti e conoscenze per interpretare correttamente il bilancio, aiutando a prendere decisioni informate e consapevoli (guarda come il corso MasterBANK AI, con i suoi strumenti di Intelligenza Artificiale, può esserti di grande aiuto in questo compito).
Comprendere le complessità del bilancio è essenziale per valutare accuratamente la performance finanziaria e la solidità di un’azienda. Un’attenzione particolare sarà rivolta a come leggere e comprendere il patrimonio netto, una componente spesso fraintesa, ma vitale per capire il vero valore dell’azienda e la sua capacità di sostenere operazioni e crescere nel tempo. Esamineremo a breve casi in cui errori nell’interpretazione del patrimonio netto hanno portato a valutazioni errate e discuteremo di strategie per evitare questi trabocchetti. In definitiva, questo articolo mira a chiarire le complessità del bilancio e a fornire una guida pratica per evitare interpretazioni errate, garantendo una valutazione finanziaria accurata e affidabile.
Un errore comune
Un errore comune, tra i non addetti ai lavori (e non solo), è considerare il patrimonio netto come il valore reale di un’azienda. Intuitivamente, si potrebbe pensare che il patrimonio netto rappresenti il valore delle quote dell’azienda, ma non è così. Il patrimonio netto è solo una parte della valutazione complessiva e può essere significativamente diverso dal valore di mercato. Il patrimonio netto, noto anche come capitale proprio, rappresenta la differenza tra le attività e le passività di un’azienda. In altre parole, è ciò che rimane dopo aver sottratto i debiti dalle risorse totali. Questa cifra può fornire un’indicazione della solidità finanziaria di un’azienda, ma non riflette necessariamente il suo valore di mercato. Il valore di mercato di un’azienda, infatti, è determinato da una combinazione di fattori, tra cui le aspettative degli investitori, le condizioni economiche generali, il potenziale di crescita futura, e la capacità di generare profitti. Questi elementi possono far sì che il valore di mercato sia molto superiore o inferiore al patrimonio netto contabile.
Molte grandi aziende, come Coca-Cola, presentano un valore di mercato che è significativamente superiore al loro patrimonio netto contabile. Questa discrepanza è dovuta a diversi fattori che non sono completamente riflessi nel bilancio tradizionale. In particolare, il valore del marchio e la capacità dell’azienda di generare profitti futuri giocano un ruolo cruciale in questa differenza. Il valore del marchio rappresenta l’eccellenza e la riconoscibilità dell’azienda, che può influenzare la fedeltà dei clienti e la capacità di premium pricing, ovvero la possibilità di vendere i prodotti a un prezzo superiore rispetto ai concorrenti. Questo valore è spesso difficile da quantificare esattamente e non è sempre riflesso nel bilancio. Ad esempio, Coca-Cola ha un marchio globalmente riconosciuto e apprezzato, che contribuisce notevolmente al suo valore di mercato. Inoltre, la capacità dell’azienda di generare profitti futuri è un altro fattore determinante del suo valore di mercato. Gli investitori valutano le prospettive di crescita, l’innovazione e la sostenibilità dei profitti quando determinano il valore dell’azienda, aspetti che possono non essere completamente rappresentati dal patrimonio netto contabile.
Questo plusvalore costituisce l’avviamento che, a seconda se generato internamente o acquisito dall’esterno, segue regole contabili diverse e per quanto riguarda l’avviamento generato internamente, le regole sono più restrittive, in quanto, non consentono di capitalizzare direttamente questo valore nel bilancio; quindi, non appare come un asset separato. Di conseguenza, non viene riflesso nel patrimonio netto contabile dell’azienda, anche se contribuisce in modo significativo al valore di mercato dell’azienda. Prendiamo Coca-Cola come esempio. Il patrimonio netto contabile di Coca-Cola riflette la differenza tra le sue attività e passività. Tuttavia, il valore di mercato dell’azienda è molto più alto, grazie al valore del suo marchio e alla sua capacità di generare profitti consistenti e sostenibili nel tempo. Questi elementi, che includono la riconoscibilità globale del marchio e la fedeltà dei consumatori, contribuiscono a un valore di mercato elevato che non è completamente rappresentato nel bilancio.
Conclusione
In sintesi, il patrimonio netto contabile è solo una parte della valutazione complessiva di un’azienda. Il valore di mercato di grandi aziende come Coca-Cola può essere molte volte superiore al patrimonio netto contabile a causa di fattori intangibili. L’avviamento generato internamente, che contribuisce a questo valore aggiunto, non viene registrato nel bilancio secondo le normative contabili, ma gioca un ruolo cruciale nella determinazione del valore di mercato dell’azienda.
Una errata interpretazione comune degli utili non distribuiti è quella di considerarli semplicemente come una prova che l’azienda sta accumulando ricchezze senza scopo utile. Questo fraintendimento può portare a diverse conclusioni sbagliate. Ecco alcune interpretazioni errate e i loro potenziali impatti.
Si potrebbe pensare che un alto livello di utili non distribuiti indichi una gestione inefficiente o una mancanza di strategie chiare per l’utilizzo dei fondi. In realtà gli utili non distribuiti possono essere indicativi di una strategia aziendale prudente e lungimirante. L’azienda potrebbe accumulare capitale per progetti futuri, espansioni strategiche o per rafforzare il bilancio in vista di potenziali sfide. Un accumulo di utili non distribuiti potrebbe riflettere una gestione strategica e orientata alla crescita, piuttosto che inefficienza.
D’altra parte, taluni non addetti ai lavori, potrebbero confondere l’ammontare degli utili non distribuiti con la disponibilità di liquidità immediata dell’azienda. Gli utili non distribuiti sono parte del patrimonio netto e non necessariamente riflettono la liquidità disponibile. L’azienda potrebbe avere alti utili non distribuiti ma, se gran parte di questi sono investiti in asset non liquidi o bloccati in progetti a lungo termine, la disponibilità di liquidità potrebbe essere limitata. È importante considerare anche il bilancio e il rendiconto finanziario per avere una visione chiara della liquidità.
Un’altra errata interpretazione è quella di sottovalutare il ruolo degli utili non distribuiti nella creazione di valore per l’azienda. Gli utili non distribuiti sono una fonte fondamentale di capitale per l’azienda e possono essere utilizzati per finanziare progetti di crescita, acquisizioni, ricerca e sviluppo e miglioramenti operativi. Questi investimenti possono aumentare significativamente il valore dell’azienda nel tempo, contribuendo al suo successo e alla sua competitività futura.
E’ fondamentale interpretare gli utili non distribuiti con un’analisi più ampia del contesto aziendale e delle strategie a lungo termine. Mentre un elevato livello di utili non distribuiti può sollevare preoccupazioni su aspetti come la gestione dei dividendi e la liquidità; può anche riflettere una pianificazione strategica e una gestione prudente che mira a sostenere e accelerare la crescita futura dell’azienda.