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Come il commercialista può leggere il rendiconto finanziario in 4 minuti con gli strumenti di intelligenza artificiale.

Qualche mese fa sono stato chiamato da un’azienda manifatturiera locale che stava affrontando gravi problemi di liquidità. Il titolare era molto preoccupato:

“Le vendite aumentano di anno in anno e anche gli utili, ma alla fine siamo sempre costretti a farci aumentare gli affidamenti dalla banca perché non riusciamo a tenere dietro ai pagamenti di stipendi e fornitori”

In effetti la lettura del bilancio rilevava che l’azienda si trovava in una situazione in cui i profitti sembravano buoni, ma i soldi in banca continuavano a scarseggiare.

Mentre il titolare mi illustrava il problema, i miei collaboratori scaricavano il bilancio in XBRL dal registro delle imprese e caricatolo nel sistema di analisi integrato con l’intelligenza artificiale in uso ai Finanzialisti, in pochi minuti lo hanno riclassificato e predisposto il prospetto del cash flow, a quel punto non è stato difficile capire il vero problema che stava alla base delle difficoltà. L’azienda si era concentrata solo sul conto economico, trascurando il flusso di cassa. Abbiamo spiegato loro che il rendiconto finanziario, a differenza del conto economico, segue il principio della cassa e mostra quando il denaro entra ed esce dall’azienda, un aspetto molto più tangibile rispetto ai numeri del conto economico e dello stato patrimoniale che, spesso, includono voci non monetarie come ammortamenti o crediti non ancora incassati.

Grazie a questa analisi sul campo, in meno di 5 minuti, abbiamo capito dove si generava il vero problema dell’azienda e, in seguito, l’azienda ci ha conferito l’incarico per formulare una strategia per migliorare la gestione del cash flow. È stato un intervento fondamentale, che ha permesso all’azienda di riprendere il controllo delle proprie finanze e di gettare basi più solide per il futuro. L’analisi del cash flow, con strumenti avanzati di intelligenza artificiale si è rivelata uno strumento fondamentale, non solo per affrontare problemi immediati, ma per costruire una visione strategica a lungo termine.

 

Analisi dei flussi di cassa

L’analisi dei flussi di cassa è parte integrante della gestione finanziaria di un’azienda, in quanto consente di comprendere i movimenti dei flussi di cassa e di valutare la salute finanziaria dell’impresa. Questo processo è fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine e per prendere decisioni strategiche consapevoli. Nel prosieguo dell’articolo illustreremo come l’analisi dei flussi di cassa possa essere effettuata in modo semplice e rapido in meno di cinque minuti.

Un prospetto dei flussi di cassa è un documento che mostra l’afflusso e il deflusso di denaro di un’azienda in un periodo di tempo determinato. A differenza del conto economico, che presenta i flussi economici su base statica o di competenza, il rendiconto finanziario segue il criterio di cassa e registra solo i movimenti effettivi di denaro. Ciò fornisce un quadro chiaro della liquidità dell’azienda e mostra se la stessa è in grado di generare liquidità sufficiente per sostenere le operazioni, gli investimenti e il rimborso dei finanziamenti.

L’analisi del rendiconto finanziario inizia con alcuni elementi chiave che forniscono una prima panoramica della posizione finanziaria dell’azienda. Concentrandosi su questi elementi, è possibile effettuare una valutazione rapida ed efficace, che può essere utile per identificare i segnali che indicano una forte o debole gestione della liquidità dell’azienda. L’operazione preliminare, molto importante, è determinare il periodo di riferimento. Le aziende redigono i loro bilanci trimestralmente (ad esempio, 1° e 2° trimestre), annualmente o ad altri intervalli specifici. Questa informazione è molto importante perché il tipo di analisi che si può effettuare dipende dal periodo. Un’analisi trimestrale può dare un’idea delle variazioni stagionali e delle dinamiche a breve termine, ma potrebbe non fornire un quadro completo della sostenibilità a lungo termine di un’azienda. Le analisi annuali, invece, forniscono una visione più ampia e integrata della performance. In molti casi, è utile confrontare i dati attuali con quelli dello stesso periodo degli anni precedenti per identificare le tendenze significative di crescita o declino, al fine di ottenere un quadro generale più accurato. Quando si analizzano i periodi trimestrali, è utile fare un confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (approccio year by year) per eliminare gli effetti stagionali. Inoltre, il confronto dei flussi di cassa operativi su più anni è fondamentale per capire se l’azienda ha migliorato la propria capacità di generare liquidità o se sta affrontando problemi a lungo termine. La prima area su cui concentrarsi è il flusso di cassa operativo, che è al centro del rendiconto finanziario. Rappresenta i flussi di cassa dell’azienda derivanti dalle normali attività operative, come la vendita di beni e servizi e i pagamenti a fornitori e dipendenti. È il principale indicatore della capacità di un’azienda di sostenere le proprie attività quotidiane con la liquidità generata. Un flusso di cassa operativo positivo è indice di salute finanziaria. Ciò significa che i ricavi generati dall’azienda sono sufficienti a coprire le spese operative e che l’azienda non ha bisogno di finanziamenti esterni per continuare le sue attività. In altre parole, l’azienda è in grado di reperire fondi autonomamente. D’altro canto, un flusso di cassa operativo negativo è un segnale di allarme. Un flusso di cassa operativo negativo significa che i ricavi non riescono a coprire le spese operative. Di conseguenza, l’azienda potrebbe essere costretta a ricorrere a finanziamenti esterni o a vendere le proprie attività per continuare le operazioni quotidiane. Tuttavia, in alcuni casi (ad esempio in fase di avvio o durante i periodi di crescita aggressiva), i flussi di cassa negativi possono essere accettabili se si effettuano investimenti per aumentare la capacità di generazione di cassa futura. Se un’azienda investe in progetti che genereranno flussi di cassa in futuro, un aumento del debito è accettabile. Tuttavia, se il debito aumenta senza un corrispondente aumento dei flussi di cassa operativi, questo può essere un segnale di rischio. Un altro fattore da considerare in anticipo è la potenziale variazione dell’indebitamento di una società. Se un’azienda aumenta continuamente il suo debito, può indicare che dipende da finanziamenti esterni per sostenere le sue operazioni e i suoi investimenti, il che potrebbe diventare insostenibile a lungo termine.

Quando si analizza un rendiconto dei flussi di cassa, ci sono quattro domande chiave che possono aiutare a valutare rapidamente la salute di un’azienda. Queste quattro domande di base per l’analisi dei flussi di cassa forniscono un quadro rapido e basilare per valutare la salute finanziaria di un’azienda. Esaminiamo ciascuna di queste domande per capire meglio il loro utilizzo nell’analisi aziendale.

  • L’azienda genera liquidità?

Questa è forse la domanda più importante per valutare la sostenibilità operativa di un’azienda. Generare liquidità significa non solo generare ricavi, ma anche convertire con successo tali ricavi in liquidità che può essere utilizzata per finanziare le operazioni correnti, gli investimenti e il rimborso del debito. Generare liquidità significa che le operazioni di un’azienda sono sufficientemente redditizie da generare un flusso di cassa positivo. Questo differisce dall’utile netto, che è soggetto a vari aggiustamenti contabili (ad esempio, ammortamenti e imposte differite), mentre il flusso di cassa operativo si riferisce al denaro effettivo in entrata, cioè al flusso di cassa generato dalle normali operazioni dell’azienda (vendite di beni e servizi). Un flusso di cassa operativo positivo indica che un’azienda è in grado di generare liquidità senza dover ricorrere a prestiti o ad altri finanziamenti esterni, segno di una sana gestione. Anche se l’azienda è in attivo nel conto economico, potrebbe non essere in grado di generare liquidità se, ad esempio, il saldo dei crediti è aumentato in modo significativo (cioè, le vendite non sono state incassate).

  • L’azienda sta reinvestendo?

Il reinvestimento si riferisce all’utilizzo della liquidità generata dall’entità per sviluppare e far crescere l’attività, ad esempio attraverso investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo o espansione aziendale. Un indicatore importante per valutare il reinvestimento è il CapEx (spese in conto capitale), ossia le spese in conto capitale sostenute per l’acquisto di beni durevoli come macchinari, attrezzature e immobili Il CapEx è una voce molto importante nell’analisi dei flussi di cassa in quanto rappresenta l’investimento futuro di un’azienda. Se un’azienda effettua molte spese in conto capitale, probabilmente sta investendo per espandere o migliorare la propria capacità commerciale. Tuttavia, alti livelli di spesa in conto capitale possono ridurre temporaneamente il flusso di cassa disponibile e richiedono un’attenta gestione della liquidità. Una sana gestione aziendale implica la ricerca di un giusto equilibrio tra la generazione di cassa e il reinvestimento nella crescita futura. Se si reinvestisse troppo poco, l’azienda potrebbe non essere in grado di migliorare le proprie infrastrutture e tecnologie e potrebbe non essere in grado di competere nel lungo periodo. Al contrario, un reinvestimento eccessivo senza una sufficiente generazione di cassa può mettere a rischio la liquidità e aumentare il debito. Pertanto, un elevato CapEx può essere un segnale positivo se l’azienda sta investendo per crescere, ma occorre verificare che il CapEx sia costantemente superiore ai ricavi e al flusso di cassa operativo e che non crei un gap di liquidità. Al contrario, un CapEx basso può indicare che l’azienda sta riducendo gli investimenti, il che potrebbe essere un segnale di mancanza di innovazione o di problemi futuri di manutenzione delle infrastrutture. Tuttavia, potrebbe anche significare che l’azienda ha effettuato grandi investimenti in passato e ora è in grado di operare con meno investimenti.

  • Il Free Cash Flow è positivo?

Il Free Cash Flow (FCF) è il denaro che rimane dopo aver coperto tutte le spese operative e di investimento. Si tratta di un indicatore importante perché rappresenta la liquidità “libera” che un’azienda può utilizzare per rimborsare il debito, riacquistare azioni, pagare dividendi e far crescere la propria attività senza bisogno di finanziamenti esterni. Un Free Cash Flow positivo indica che l’azienda ha capacità inutilizzata per sostenere i progetti e ricompensare gli investitori attraverso i dividendi. Al contrario, un Free Cash Flow negativo può segnalare difficoltà finanziarie che costringono l’azienda a cercare capitali esterni. Il rapporto FCF/Ricavi è un parametro utile per comprendere l’efficienza con cui le aziende convertono le vendite in liquidità. Più questo rapporto è alto, più indica che l’azienda genera molta più liquidità di quanta ne costi per produrre i suoi beni e servizi.

  • Come si finanzia l’azienda?

La quarta domanda riguarda il modo in cui l’azienda finanzia le sue operazioni e la sua crescita. Esistono due tipi principali di finanziamento: il capitale proprio e il debito. Una corretta analisi dei flussi di cassa deve tenere conto della misura in cui un’azienda si affida a finanziamenti esterni, in particolare a prestiti e linee di credito. Le aziende possono ricorrere al debito per espandere le proprie attività, investire in nuovi progetti o semplicemente per aumentare il capitale circolante. Tuttavia, livelli di indebitamento eccessivi sono rischiosi, soprattutto in tempi di crisi economica o di aumento dei tassi di interesse. Un altro modo per finanziare la gestione è quello di raccogliere capitale proprio emettendo nuove azioni o trattenendo gli utili. In questo caso, il rischio di indebitamento si riduce, ma il valore delle azioni esistenti si diluisce. Un aumento significativo del debito può indicare che l’azienda sta affrontando problemi di liquidità o sta investendo in modo aggressivo per la crescita. Idealmente, un’azienda solida dovrebbe mantenere un livello di indebitamento stabile o ridurlo nel tempo, soprattutto se dispone di forti flussi di cassa operativi. D’altro canto, l’utilizzo di liquidità per il riacquisto di azioni può essere un segno di fiducia nella stabilità finanziaria dell’azienda e una strategia per restituire valore agli azionisti.

Oltre ai fattori principali, ci sono altre aree che richiedono attenzione in un’analisi dei flussi di cassa:

  • Ammortamenti e svalutazioni: Queste spese non monetarie hanno un impatto significativo sull’utile netto ma non sul flusso di cassa.
  • Variazioni del capitale circolante: le variazioni delle attività correnti e dei debiti a breve termine possono influire sul flusso di cassa operativo.
  • Pagamenti di dividendi: capire quanto una società restituisce agli azionisti è un dato utile per valutare la politica di remunerazione.
  • Variazioni complessive di cassa: infine, è utile vedere quanto sono cambiati i saldi di cassa per avere un quadro chiaro della liquidità disponibile.

Un altro aspetto importante dell’analisi dei flussi di cassa è quello di verificare: 1) il Free Cash Flow Margin, ovvero il Free Cash Flow diviso per i Ricavi; 2) il rapporto tra Free Cash Flow e Utile Netto. Questi due indicatori sono fondamentali nell’analisi dei flussi di cassa e forniscono una visione più approfondita della sua capacità di convertire gli utili contabili in liquidità reale che può essere utilizzata per le operazioni, gli investimenti, la riduzione del debito e la restituzione del capitale agli azionisti. Questi due concetti vengono esaminati in modo approfondito per comprenderne l’uso effettivo nell’analisi finanziaria.

Il Free Cash Flow (FCF) è il denaro che una società trattiene dopo aver coperto tutte le spese operative e le spese in conto capitale. In altre parole, è il flusso di cassa disponibile per un’azienda dopo che sono stati effettuati gli investimenti per mantenere le operazioni quotidiane e sostenere o espandere l’attività. Il il Free Cash Flow Margin è il rapporto tra il Free Cash Flow e i Ricavi. Di solito è espresso in percentuale e misura la quantità di ricavi di vendita che viene effettivamente convertita in liquidità utilizzabile. L’indice è importante perché mostra quanto efficacemente un’azienda sia in grado di convertire le proprie vendite in flusso di cassa libero: un FCF Margin elevato indica che un’azienda è in grado di generare liquidità sufficiente per le proprie vendite, il che è un segno di forza operativa e finanziaria. Più alto è il FCF Margin, maggiore è la capacità dell’azienda di finanziare le proprie operazioni e i propri investimenti senza dover ricorrere a finanziamenti esterni; le aziende con FCF Margin positivi e sostenibili sono generalmente considerate finanziariamente stabili e hanno una maggiore flessibilità strategica. Queste aziende possono utilizzare la liquidità disponibile per far crescere l’attività, ridurre il debito, riacquistare azioni e pagare dividendi agli azionisti. Un FCF Margin superiore al 10% è, generalmente, considerato buono, soprattutto nei settori in cui la necessità di investimenti di capitale è bassa. Ciò indica che una parte significativa del fatturato viene convertita in flusso di cassa libero, che può essere utilizzato per diversi scopi, come nuovi investimenti, pagamento di dividendi e riduzione del debito. Tuttavia, è importante notare che il FCF Margin varia notevolmente da un settore all’altro. Le società che operano in settori con elevati costi di capitale, come l’energia, le telecomunicazioni e le infrastrutture, possono avere FCF Margin più bassi rispetto alle società del settore tecnologico e dei servizi, che in genere hanno spese di capitale inferiori.

La qualità degli utili di una società può essere valutata confrontando il FCF con l’utile netto. Se il FCF fosse significativamente inferiore all’utile netto, potrebbero esserci problemi nella capacità dell’azienda di convertire gli utili contabili in liquidità. Al contrario, se il FCF è strettamente correlato o superiore all’utile netto, ciò indica che la società è in grado di convertire gli utili contabili in liquidità reale. Gli investitori privilegiano le società con una forte correlazione tra utile netto e Free Cash Flow. L’utile netto potrebbe non riflettere adeguatamente la capacità di una società di generare liquidità, in quanto include voci non monetarie come ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti. Se il FCF è inferiore all’utile netto, l’azienda potrebbe avere problemi di liquidità. Ad esempio, se i crediti commerciali (vendite non incassate) aumentano o i costi di mantenimento del capitale circolante aumentano, l’azienda può generare poca o nessuna liquidità anche se l’utile netto è elevato. Al contrario, se il FCF supera l’utile netto, questo è generalmente considerato un segno positivo. Ciò indica che l’azienda sta convertendo in modo efficiente i propri profitti in liquidità e sta riducendo al minimo le spese non operative e altri ostacoli alla generazione di liquidità.

Consideriamo due società:

  • Alpha Company S.p.A. L’utile netto di Alpha Company è di 10 milioni di euro e il FCF di 8 milioni di euro, con un margine FCF del 15%. Questo scenario mostra che l’azienda converte gli utili contabili in denaro reale, con solo una piccola differenza dovuta a voci non in contanti e altre spese minori. La società si trova in una posizione finanziaria stabile.
  • Beta S.p.A. Utile netto di 10 milioni di euro, ma FCF di soli 3 milioni di euro; margine FCF del 5%. In questo caso, la discrepanza tra utile netto e FCF suggerisce che la società potrebbe avere difficoltà a generare liquidità. Ciò può essere dovuto a fattori quali l’aumento dei crediti commerciali, le elevate spese operative e gli elevati investimenti.

 

Conclusioni

L’analisi dei flussi di cassa è uno strumento essenziale per chiunque voglia valutare con precisione la sostenibilità finanziaria di un’azienda, siano essi investitori, manager o altri stakeholder. I flussi di cassa forniscono un’istantanea diretta della capacità di un’azienda di generare liquidità, gestire le operazioni quotidiane e finanziare gli investimenti futuri senza compromettere la sua stabilità economica. Tuttavia, per una valutazione completa ed esaustiva, è fondamentale andare oltre un’analisi superficiale ed esaminare le singole voci del rendiconto finanziario, indagando le dinamiche alla base del flusso di cassa operativo, delle spese in conto capitale (CapEx), della gestione del debito e del flusso di cassa libero. Solo analizzando come queste componenti si intrecciano nel tempo è possibile comprendere appieno la salute finanziaria di un’azienda. Inoltre, i confronti pluriennali consentono di identificare le tendenze di crescita e declino, la sostenibilità degli investimenti e la capacità di rispondere ai cicli economici e alle sfide settoriali. Le analisi pluriennali sono particolarmente importanti per evitare decisioni strategiche basate su fluttuazioni temporanee o risultati inattesi. Le aziende possono attraversare periodi di maggiore liquidità o stress finanziario a causa di eventi straordinari, ma possono valutare con precisione se tali fluttuazioni fanno parte di una tendenza consolidata o di un’anomalia solo esaminando i dati su un periodo di tempo più lungo.

In definitiva, l’analisi dei flussi di cassa può rivelarsi un processo estremamente prezioso che, se condotto in una prospettiva dettagliata e a lungo termine, può consentire di mitigare i rischi, identificare le opportunità di crescita e garantire la sostenibilità finanziaria dell’azienda. Solo con questo livello di analisi è possibile prendere decisioni consapevoli in linea con gli obiettivi di sviluppo a lungo termine, sia in termini di gestione aziendale che di creazione di valore per gli azionisti.

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