Come farà consulenza il Commercialista in tema di centrale rischi e fondo pubblico di garanzia
Molti Commercialisti non hanno ancora bene compreso le due regole fondamentali del mercato italiano dopo il COVID: primo, non andrà per nulla tutto bene e secondo, nulla sarà più come prima.
In un mercato creditizio che è stato e soprattutto sarà caratterizzato dal credit crunch, il cui accesso al credito è solo temporaneamente reso più agevole grazie alla normativa Covid, diviene fondamentale per ogni impresa monitorare costantemente e prevenire eventuali tensioni finanziarie, ma anche conoscere le regole di funzionamento del sistema bancario.
La Centrale Rischi in questo contesto è vista e descritta
- in primis come strumento informativo, utile a comprendere in modo efficace ed analitico l’ammontare delle esposizioni debitorie verso il sistema bancario, suddivise per istituti e forma tecnica,
- in secundis, va tuttavia integrata con il potente strumento del Mediocredito Centrale, uno dei pochi strumenti veramente operativi dello Stato italiano, per offrire al proprio cliente una risposta di consulenza integrata, di tipo previsionale, e non solo retroattiva.
Un consiglio operativo
Il Commercialista deve considerare oggi la Centrale dei Rischi come strumento da integrarsi con la nuova metodologia di rating offerta dal Mediocredito Centrale. Per farlo, tuttavia, deve dotarsi di uno strumento predittivo del risultato, e non solo affidarsi sull’uso di uno strumento “chiuso”, come quello offerto dal sito pubblico. In altri termini, deve necessariamente dotarsi di un modello di calcolo, sul proprio personal computer, in grado di avere una proxy, autorevole ed affidabile, degli stessi calcoli effettuati dal software ministeriale.
Per farlo, la divisione Research di Masterbank © ha lavorato circa un anno, in una squadra di Ricerca composta da dottori Commercialisti e analisti, per tradurre una copiosa documentazione prodotta dal legislatore, comprensiva delle molteplici circolari applicative. Occorre infatti richiamare l’importanza della Centrale Rischi come strumento di ottenimento delle garanzie connesse alla riforma del Mediocredito Centrale.
Sull’attività di ricerca effettuata è stato scritto un importante articolo da parte della rivista EUTEKNE:
La riforma sostituisce, come noto, il vecchio modello di scoring con un nuovo modello di rating, sostanzialmente simile al rating IRB foundation di una banca (non advanced). In questo nuovo modello, esistono due anime, di cui una sola si basa sui dati del bilancio; l’altra si basa sul rapporto andamentale, e prioritariamente sulla Centrale dei Rischi.
Giova rilevare come molti consulenti si limitino a studiare le norme della riforma, ma non abbiano sviluppato un proprio modello finanziario predittivo. Infatti, se è possibile accedere al sito, caricando i dati aziendali, al fine di verificare la classe di merito e la rischiosità aziendale, è parimenti vero che tale approccio appare del tutto inutile in termini di consulenza. All’imprenditore, infatti, non interessa meramente la risposta, positiva o negativa, immotivata, ma una capacità di analisi del proprio merito creditizio e – soprattutto – una capacità “doppia”, di tipo consulenziale.
Mi riferisco, in primis, alla logica previsionale.
Dotarsi, nella materia dei finanziamenti d’azienda, che sono una nicchia della finanza aziendale, di capacità di analisi predittiva, con proprio modello sviluppato su proprio personal computer, consente al consulente, studiate le formule pubbliche, di sviluppare un proprio tool operativo, in grado di fornire consigli ex ante, e non meri pareri ex post.
Tutti sono capaci, inserendo i dati di un bilancio, di osservare l’ammissibilità al fondo. Pochissimi sono in grado, durante l’anno, di fare simulazioni in grado di anticipare il futuro risultato. Questa seconda capacità sarà di importanza strategica per l’accesso al credito coi bilanci che saranno chiusi il prossimo anno, per effetto dell’emergenza COVID 19.
In secundis, faccio riferimento alla logica consulenziale di analisi di tipo what if. Pochissimi consulenti sono in grado di usare la Centrale Rischi come strumento di verifica mensile, con il grande vantaggio di avere dati molto più aggiornati di quelli del bilancio depositato. Unendo tali dati a – poniamo – simulazioni di bilanci infrannuali, si possono fare simulazioni di accessibilità al fondo di garanzia pubblica di estrema rilevanza per le decisioni strategiche aziendali.
Ciò pone indubitabilmente il Commercialista e il libero professionista nelle condizioni di diventare un consulente da interpellarsi prima di attivare un piano finanziario, e non a seguito di una decisione già intervenuta.
Per poter passare tuttavia da un piano teorico ad uno professionale, trattandosi di numeri e di euro, occorre avere sul proprio portatile strumenti professionali operativi, con formule proprie ed “aperti”, in grado di operare effettivamente in azienda, sul campo. Il mero studio della normativa, in tal senso, è condizione necessaria ma non sufficiente. Possiamo ora trarre le conclusioni del ragionamento.
Conclusione
Il gruppo ricerca di MasterBANK © ha visto un lavoro condotto da un gruppo di ricercatori e dottori Commercialisti che si sono posti l’obiettivo di dotare i propri studi, e quelli della nostra rete di professionisti, di uno strumento previsionale.
Per farlo, è stato necessario un anno di lavoro, operando sulla lettura dei testi normativi, per tradurli in forma di modello adatto a funzionare su elaboratore elettronico.
l lavoro ha comportato la soluzione di numerosi problemi operativi, di non banale soluzione, poiché ha significato costruire un modello in grado di replicare perfettamente le regole di rating sintetico del Mediocredito Centrale. Il vantaggio ottenuto è tuttavia di grande valore per la consulenza del dottore Commercialista e del libero professionista:
- Un modello in grado di operare nella parte di analisi dei bilanci (rating economico e finanziario)
- Un modello in grado di operare sulla parte di raccordo con la Centrale dei Rischi
- Un modello in grado di operare in termini di analisi What If, con natura previsionale, e non retroattiva (prima della definitiva approvazione dei bilanci)
In particolare, l’ultima caratteristica, combinata con le prime due, offre al Commercialista uno strumento di consulenza completamente nuovo e potente, in grado di simulare ex ante i possibili risultati, prima di approvare la versione finale del bilancio del cliente.
Tutto ciò, avrà una portata enorme, in un mercato destinato a cambiare in modo repentino e drammatico a causa della nota Pandemia. Infatti, interi settori economici sono stati penalizzati dalla crisi legata alla questione sanitaria, e la possibilità di fare analisi preventive cambia completamente il ruolo del dottore Commercialista e del consulente, da persona da interpellarsi ex post, a consulente da attivare ex ante.
Nei prossimi mesi ed anni l’emergenza COVID cambierà completamente le regole di accesso delle imprese al sistema finanziario, che in Italia – piaccia o meno – rimane bancocentrico. La capacità di leggere, interpretare ed usare la Centrale dei Rischi, anche in considerazione della riforma del Mediocredito Centrale, sarà di fondamentale importanza.
In presenza di risultati economici tendenzialmente meno performanti e di un perdurare di sottocapitalizzazione aziendale, io sostengo che l’uso professionale di questo strumento diventerà di importanza strategica per qualsiasi professionista voglia attuare una consulenza finanziaria professionale.
Ciò significa la capacità di anticipare e modificare, per effetto della consulenza, le scelte aziendali, al fine di massimizzare il risultato voluto, anche con complesse analisi di scenario.
Credo fermamente che tutto ciò distingua i dottori Commercialisti che saranno considerati come meri esecutori a posteriori delle dinamiche fiscali fissati da terzi (Ministero, Agenzia delle Entrate, ecc.), da quelli che saranno invece considerati autorevoli interpreti preventivi della consulenza evoluta d’impresa.
Da ultimo, si pensi soltanto alla rilevanza che tutto ciò avrà sul tema della crisi di impresa, per decidere o meno di fare la scelta che molti Commercialisti e consulenti italiani hanno già fatto, nel decidere di entrare nel mondo dell’economia di rete di tipo professionale.